Deep Purple – Whoosh!
Il 10/08/2020, di Dario Cattaneo.
Gruppo: Deep Purple
Titolo Album: Whoosh!
Genere: Blues Rock, Hard Rock, Rock
Durata: 51 min.
Etichetta: earMusic
Il vecchio pittore ha davanti una nuova tela. Nella sua lunga vita ha dipinto tante cose in tanti stili diversi, dando ogni volta dimostrazione della propria capacità di interpretare l’arte, e adesso che è anziano non vuole fare di meno. Però, in qualche modo alcuni movimenti, alcune scelte cromatiche sono entrate nella sua mano e nella sua tavolozza, in tanti anni di carriera. Il risultato è ovviamente quello che il pittore aveva immaginato ma, entrando nel particolare, nel dettaglio, alcune firme si notano. Alcuni accostamenti di colore, l’uso del bianco come punto luce, i tratti fitti e piccoli nelle parti in ombra e quelli lunghi e distesi per le zone illuminate…
Inutile dirlo: il pittore del nostro preambolo sono i Deep Purple del 2020, e il quadro che stiamo osservando o – meglio – ascoltando, ancora adesso è ‘Whoosh!’, ventunesimo sigillo in una carriera tra le più lunghe delle band attualmente attive. E – qui volevamo arrivare – la mano dell’artista qui la si riconosce appieno. Le danze si aprono con ‘Throw My Bones’, brano manco a dirlo Deep Purple al 100%. Basta sentirlo una sola volta per riconoscere l’alchimia Morse-Airey, la stessa che ha portato al successo gli ultimi due ‘Now What?’ e ‘InFinite’, o per ritrovare il cantato meditabondo ma interpretativo di Gillan, che non sembra invecchiare nonostante i decenni. Altri pezzi ‘classici’, veri e pronti punti dove incontrare come in un mondo senza tempo di Purple dei decenni scorsi, possono essere ‘No Need To Shout’, quasi un estratto di ‘Perfect Strangers’ o ‘And The Address’, non a caso originariamente inclusa in ‘Shades Of Deep Purple’. Il puro divertimento rock’n’roll lo troviamo intatto sulla ritmata ‘What The What’, che nel ritornello ricorda quasi scioccamente ‘Soul Man’ dall’indimenticabile movie ‘The Blues Brother’, e in ‘Drop The Weapon’, che con quella frase ripetuta allo sfinimento ci fa passare quattro minuti come fossero due. Ci sono anche episodi meno diretti e frizzanti, che seguono impronte sonore diverse e che girano l’indicatore dell’umore dell’ascoltatore dal energico e divertito al malinconico e riflessivo, mood che da sempre veste i Purple come uno splendido frak nero. E, in tutti questi pezzi, apparentemente così diversi tra loro, spicca sempre prepotente la certezza, lampante, di stare ascoltando un disco della stessa band di ‘Smoke On The Water’ e ‘Child In Time’, senza che sorgano dubbi al riguardo.
Ed eccola lì, come dicevamo all’inizio, la vera mano dell’artista. È vero che i Deep Purple, come e più di tanti loro colleghi, hanno cercato nel corso degli anni di dare significati e inquadrature diverse ad ogni album che realizzavano; però è anche vero che un certo sapore, magari un particolare modo di scegliere dei suoni o di far sposare tra loro chitarra e tastiera, si può percepire sempre. I Purple, hanno variato molto anche liricamente, e così mentre ‘Bananas’ trattava temi fortemente sociali e ‘Rapture Of The Deep’ trattava temi spirituali, pure in quei casi estremi la voce narrante è sempre quella di Ian Gillan, col risultato che il suo modo di esprimersi su temi anche diversi è comunque sempre quello. Un bene, un male? Per noi è solo un dato di fatto. Un’accettazione della loro caratura di artisti che ci porta ad apprezzare questo ‘Whoosh!’ senza farci domande, esattamente come abbiamo apprezzato ‘Now What?!’, o l’ancora più coraggioso album successivo. È bello quindi quest’album? Sì, per noi lo è. E siamo sicuri che chi ha apprezzato questi cinque volponi dal loro ritorno sulle scene nel 2013 non farà fatica a considerare questo lavoro come la naturale prosecuzione dei due album che hanno seguito in questi sette anni e a stupirsi ancora una volta di trovarsi davanti a una dimostrazione talmente naturale e semplice di una personalità invece così spiccata.
Tracklist
01. Throw My Bones
02. Drop the Weapon
03. We’re All the Same in the Dark
04. Nothing at All
05. No Need to Shout
06. Step by Step
07. What the What
08. The Long Way Round
09. The Power of the Moon
10. Remission Possible
11. Man Alive
12. And the Address
13. Dancing in My Sleep
Lineup
Ian Gillan: vocals
Steve Morse: guitars
Don Airey: keyboards
Roger Glover: bass
Ian Paice: drums