Vile Creature – Glory Glory! Apathy Took Helm!

Il 23/06/2020, di .

Gruppo: Vile Creature

Titolo Album: Glory Glory! Apathy Took Helm!

Genere: , ,

Durata: 43 min.

Etichetta: Prosthetic Records

74

I Vile Creature sono un duo formato da Vic (voce e batteria) e KW (voce, chitarra, batteria e percussioni) giunti con questo ‘Glory Glory! Apathy Took Helm!’ al traguardo della quarta release. Lo stile è un depressive Doom metal sperimentale al cui interno si nascondono elementi al limite del dark più oscuro e angosciante. L’album si attesta sui 43 minuti di durata ma contiene soltanto cinque tracce, due delle quali, quelle poste nell’accoppiata d’apertura, lunghe ben oltre gli undici minuti ciascuna. Luce ed ombra sono alla base di queste due composizioni che mescolano riff e liriche dentro un amalgama di suoni opprimenti. Si sta parlando di Doom e per questo ho immediatamente drizzato le antenne pensando a sonorità spinte al limite del genere, ed in effetti è proprio così; Vic e KW si dividono voce e strumenti e non fanno nulla per rendere semplice l’ascolto del disco. La traccia uno, ‘Harbinger Of Nothing’, è una lunga esplorazione nel Doom più teso, dove un giro di chitarra viene ripetuto a lungo ed è sorretto dalla batteria marziale e dentro questa centrifuga la voce emette urla lancinanti senza lasciare scampo. C’è un groove di fondo che trasporta l’ascoltatore che incuriosisce nella ricerca di scoprire dove voglia trasportare la traccia, lentamente e inesorabilmente nell’attesa di un’apertura che non giunge mai e dove le poche pause servono soltanto da intermezzo al generale senso di angoscia imperante. Uscendo un po’ dagli schemi sembra quasi che la canzone sia la trasposizione del respiro affannato di una persona. C’è sofferenza, c’è dolore, ma anche il senso di liberazione del respiro stesso nelle pause del pezzo. Si tratta forse di un preludio a tutta la release? È presto per dirlo. ‘When The Path Is Unclear’ inizia ancora più lenta della precedente, ed il ritmo così cadenzato non fa che aumentare quel senso di oppressione che già ci aveva avvolto nei primi dieci minuti di ascolto del disco. Un breve recitato fa da ponte ad una apertura oscura e malefica, con la voce ancora più arrabbiata, che affonda nelle carni dell’ascoltatore come un preciso colpo di fendente. Il brano si mostra meno definito di ‘Harbinger Of Nothing’, e sono numerosi i cambi di tempo e di soluzioni adottate per rendere la canzone più varia, più ariosa. Non c’è nulla che faccia presagire ad un ammorbidimento dei toni e il finale della traccia lo dimostra ampiamente con una esplosione sonora vicina – a tratti – allo Stoner più estremo e distorto. Termina il Side-A dell’album e si parte con ‘You Who Has Never Slept’, una chiara dichiarazione d’intenti per i reduci dall’ascolto delle tracce appena concluse. ‘You Who Has Never Slept’ non delude e attraverso una ritmica più sostenuta gioca ancora con suoni che riportano al dark più oscuro, nonostante qua e là appaia qualche melodia e nel complesso non stoni affatto. Compaiono lontani echi dei nostrani Forgotten Tomb, primi Katatonia per le parti più corpose e qualche sonorità a la Deinonychus verso la metà del pezzo, per poi sopirsi senza possibilità di replica. Si gioca molto con gli effetti ed è evidente che in studio più linee di chitarra siano state doppiate e sovrapposte. Ciò non tragga in inganno, il risultato ottenuto è eccellente, specie perché si deve tenere conto del fatto che la band utilizza una sola chitarra e per creare un suono così corposo e granitico è necessario un grosso lavoro alla console. ‘Glory Glory!’ è un esperimento che si dissocia completamente da quanto ascoltato fino a questo momento; viene infatti introdotta da una voce femminile e da un coro che prosegue per tutti gli oltre sei minuti di durata, con un significativo inserimento di linee di chitarra nell’ultima parte. Nell’immediatezza, dopo quanto ascoltato fino a questo punto, si rimane un po’ spiazzati, ma piano piano si apprezza il risultato finale che tende a spezzare l’angoscia creata dalle tracce precedenti e smorza i toni lugubri del disco. La band afferma di avere composto ‘Glory Glory! Apathy Took Helm!’ seguendo un flusso di coscienza che li avrebbe portati a non curarsi dell’estetica generale dell’album, quanto più a soddisfare le proprie esigenze compositive, comunque ferme e decise nell’esplorazione e nella ricerca all’interno del panorama Doom. ‘Apathy Took Helm!’ torna ad affrontare i toni Doom iniziali, con qualche apertura corale in sottofondo, ma con suoni angoscianti e decadenti grazie alla chitarra distorta e alle urla inquietanti. Non c’è via di scampo in ‘Glory Glory! Apathy Took Helm!’, ogni nota è registrata con il chiaro intento di travolgere l’ascoltatore in un turbine di profonda sofferenza. È un album, questo, che meriterebbe certamente qualche punto in più se non facesse della disomogeneità un’arma a proprio sfavore; si lascia apprezzare, cattura l’ascoltatore, ma non convince fino in fondo. La volontà di stupire con un pezzo totalmente corale o con una accoppiata di tracce molto lunghe che si prefiggono l’intento di marcare nuovi tratti distintivi per la band – quali siano questi tratti non è dato sapere – fanno storcere un po’ il naso. Il genere proposto è molto abusato e non è facile riuscire ad essere davvero originali, talvolta meno pomposità nella presentazione di un prodotto potrebbe creare meno aspettative ed i Vile Creature non hanno certo bisogno di crearne. Sono un’ottima band che ha molte cartucce da sparare e questa loro nuova release lo dimostra. Probabilmente qualche accorgimento in più non avrebbe guastato all’economia generale dell’album, ma nel complesso ‘Glory Glory! Apathy Took Helm!’ è un disco valido che merita di essere ascoltato.

Tracklist

1. Harbinger Of Nothing

2. When The Path Is Unclear

3. You Who Has Never Slept

4. Glory Glory!

5. Apathy Took Helm!

Lineup

Vic: Vocals, drums

KW: Vocals, guitar, drums, percussion