Carach Angren – Franckensteina Strataemontanus

Il 22/06/2020, di .

Gruppo: Carach Angren

Titolo Album: Franckensteina Strataemontanus

Genere: ,

Durata: 50 min.

Etichetta: Season of Mist

Distributore: Audioglobe

85

L’ultima fatica dei Carach Angren, ‘Franckensteina Strataemontanus’, è una fiaba oscura, un viaggio nel tempo e nello spazio che lega più storie accomunate da ossessioni patologiche e malvagità, descritto sapientemente con riff aggressivi ed esplosivi, marchio di fabbrica della band, orchestrazioni sinfoniche ed elementi industrial, ritmiche martellanti e linee melodiche intricate ma che si piantano nel cervello come un coltello nel burro.
Gli sfondi di quest’opera cinematografica mutano rapidamente mantenendo intatto il filo narrativo, i momenti più epici ricchi di pathos sono ben bilanciati da un movimento di pause e progressioni, del resto raccontare una storia con la musica non è affare da poco, ma, complice tutta la teatralità di cui Seregor è capace, le immagini evocate sono nitide e rese accessibili dalla limpidezza di una grande prova di sound design, che vede fondersi magistralmente black metal, sinfonie neoclassiche e sperimentazioni meccaniche per dar vita a cornici definite: una fumosa cittadina nordeuropea vittoriana, un intricato cimitero decadente da cui rubare cadaveri, chiavistelli e ingranaggi arrugginiti, alambicchi, oli fetidi e sangue putrido, le trincee nordafricane della Seconda guerra mondiale, immagini vivide e inquietanti necessarie per raccontare i pensieri più profondi del Creatore e della Creatura, di un alchimista, di un serial killer ematofago, di un negromante.
Per la prima volta il trio olandese (al momento non più trio per via dell’abbandono del batterista Namtar) si è lasciato sedurre da temi letterari, esplorando, in chiave molto personale, non solo il classico di Mary Shelley ma, in modo molto più approfondito, anche il loschissimo personaggio che fu Johan Conrad Dippel, alchimista e occultista seicentesco tedesco le cui vicende, probabilmente, ispirarono la giovane mente della scrittrice britannica che rese immortale le cupe vicende di Frankenstein.
Seregor e Ardek si sono dilettati con tematiche diverse dal solito delirio paranormale a cui ci avevano abituati: il fascino macabro per la scienza volta a superare il sottile confine tra la vita e la morte, il tormento/delirio dell’onnipotenza, la solitudine della follia, tutto immerso in un sound lugubre, inquieto e brillante ma nel complesso divertente, a tratti scanzonato e fresco, quasi a voler sbeffeggiare l’orrore insito nell’animo umano.
Un album da divorare tutto d’un fiato, con menzione d’onore per la title-track e ‘Sewn for Solitude’, provare per credere.

“Dimenticando la mia solitudine e la mia deformità, osai essere felice”

Tracklist

1. Here In German Woodland
2. Scourged Ghoul Undead
3. Franckensteina Strataemontanus
4. The Necromancer
5. Sewn For Solitude
6. Operation Compass
7. Monster
8. Der Vampir von Nürnberg
9. Skull With A Forked Tongue
10. Like A Conscious Parasite I Roam
11. Frederick’s Experiments

Lineup

Seregor: vocals , guitar
Ardek: keyboard, orchestra, guitar, bass, backing vocals
Namtar: drums

Guest
Nikos Mavridis: solo violin on tracks 5 & 10