From The Vastland – The Haft Khan

Il 04/06/2020, di .

Gruppo: From The Vastland

Titolo Album: The Haft Khan

Genere:

Durata: 46 min.

Etichetta: Satanath Records

85

Questi ultimi tempi, che noi tutti sappiamo essere stati difficili, hanno avuto dei tenui risvolti positivi. Innanzitutto, chi era subissato di lavoro, ha forse potuto prendersi una pausa e ascoltare molta più musica del solito, in una monotona quotidianità dal retrogusto amaro. Ma un risvolto negativo di questo risvolto positivo è stato l’accorgersi della banalità imperante che serpeggia tra le release, una banalità che va spesso a braccetto con le formule ripetitive diventate ormai degli standard per alcuni generi e sottogeneri. Ci sono però delle eccezioni, delle band che producono album fedeli alla linea, studiati e curati, band che un tempo avremmo definito “da acquistare a scatola chiusa”. Per il sottoscritto, i From The Vastland sono una di queste.

Sono passati soltanto due anni dall’ultimo ‘Daevayasna’ e quel disco, se non ci fossero i file digitali, ormai sarebbe massacrato, una costellazione di graffi e strisci degni dell’action painting pollockiano. E adesso, in questo funesto 2020, la band iraniana di nascita ma norvegese d’adozione si ripresenta con ‘The Haft Khan’. Sapete, la cosa più bella degli album dei From The Vastland è andare a leggersi le informazioni che accompagnano il pacchetto promozionale. Parliamoci chiaro, di solito questi foglietti illustrativi dei dischi valgono poco più dei bugiardini dei medicinali, non interessano pressoché a nessuno e quando li apri cominci a fare gli scongiuri perché dentro ci siano se non altro la line-up e la tracklist scritte correttamente. Sì, perché di solito è tutta una solfa di “il più grande album della band”, “qualcosa di rivoluzionario”, “da dopo questo disco il metal non sarà più lo stesso”, e via dicendo. Banalità e formule ripetitive, si diceva poc’anzi.
Invece, coi From The Vastland, si va sempre al sodo. Si scopre che stavolta Sina Winter, fondatore e mente del gruppo, ha voluto lanciarsi in un concept album, prendendo in prestito una delle storie dal Shāh-Nāmeh, antichissima opera poetica di Firdusi ed epica dei paesi di lingua persiana. ‘The Haft Khan’ narra infatti delle sette fatiche di Rostam, il coraggioso tra i coraggiosi, in sella allo stallone Rakhsh vaga nelle lande di Mazandaran per salvare il sovrano Kay Kāvus e il suo esercito, catturati e accecati da un sortilegio del Demone Bianco. Sette, un numero che a noi occidentali riporta alla mente le fatiche di Ercole. Sette, come le tracce presenti sul disco.

Insomma, ci troviamo di fronte a una storia che, come sempre, è tutto tranne che scontata. Il marchio di fabbrica dei From The Vastland. Una solidità di contenuto che va a integrarsi con la consueta corposità e decisione sonora, che non si discosta un millimetro dal sound che la band ha mostrato sin dallo stupendo esordio di ‘Darkness vs. Light, The Perpetual Battle’, risalente ormai al 2011. Lo stesso ‘The Haft Khan’ si presenta come un affresco di un paesaggio rovente dipinto con un pennello di ghiaccio. Il calore delle leggende nei testi in contrasto all’algida possanza della musica. Il torrido cuore persiano contenuto nello scrigno di ghiaccio del metallo nero norvegese. E così, affrontiamo le fatiche assieme a Rostam, cullati dalla furia del cantato e dei riff di Sina, coadiuvato dalla sezione ritmica composta ancora da Tjalve (basso, ex-1349) e Spektre (batteria, fresco vincitore dello Spellemann con i Gaahls Wyrd). Un racconto che vorremmo non finisse mai, per rimanere ad assistere alle oniriche imprese di ‘The Haft Khan’.

Tracklist

01. Khan e Aval
02. Khan e Dovom
03. Khan e Sevom
04. Khan e Chaharom
05. Khan e Panjom
06. Khan e Sheshom
07. Khan e Haftom

Lineup

Sina: vocals, guitars
Tjalve: bass
Spektre: drums