Kolossvs – The Line Of The Border

Il 29/05/2020, di .

Gruppo: Kolossvs

Titolo Album: The Line Of The Border

Genere:

Durata: 42 min.

Etichetta: Satanath Records

80

Il paradosso dei confini, nella creatura musicale che risponde al nome di Kolossvs, si palesa fin dal titolo. Una linea che non esiste. Malgrado l’immaginario lirico farcito di divinità nordiche e barbari incarogniti, la one-man band del polistrumentista genovese Helliminator è ben lontana dal giocare sul fronte dei classici stilemi viking black sulla falsariga di Enslaved e Borknagar. Al massimo, rispetto alle primissime incarnazioni di queste band seminali, qui si possono apprezzare più le eco delle loro successive evoluzioni in direzione prog. Dopo la strumentale ‘The Abyss’ la seconda traccia ‘The Fog’ ci risucchia in uno tsunami di riffoni avvelenati di puro marcissimo black, lanciati in una spirale di danze convulse sostenute da un blast beat gelido e impietoso, le cui connotazioni quasi industrial creano contrasti cromatici interessanti accostate alle incandescenti sfumature epiche delle linee di chitarra. Le prime parole che mi si sono formate in mente fin dal primo ascolto sono state ‘The Madrigal of Night’ 2.0. Se è vero che la maggioranza dei debutti si giocano la loro formula nelle prime tre – massimo quattro – tracce per poi passare a versioni riscaldate della stessa minestra, la band ligure invece riesce a mantenere alto il livello di interesse con soluzioni stilistiche via via più azzardate, che in più passaggi mi hanno ricordato i suoni dilatati di Isis e Neurosis, senza tuttavia perdere mai di vista l’orizzonte black delle intenzioni musicali (potremmo dire Isis e Neurosis scuoiati con ferri arrugginito e gettati a suonare su carboni ardenti). L’approccio trasversale rispetto alle influenze dei vari generi estremi si riflette non solo nei suoni ma anche nel linguaggio, vedi gli inserti norreni di ‘Norge’ e i versi in italiano di ‘Journey’. La durata media dei brani è sui sei minuti in media, tutto ciò per dare spazio a rallentamenti ragionati e parentesi atmosferiche. Le vocals spaziano dallo screaming ferale a sporadici inserti clean. In conclusione, nove tracce che si snodano in circonvoluzioni fluide tra nebbie oltretombali e fumi lavici, sempre ben adese alle radici black fin nei momenti più sperimentali.

Tracklist

01. Abyss
02. Fog
03. Chains
04. Sin
05. Journey
06. Reborn
07. Shores
08. Norge
09. Glimmer

Lineup

Helliminator: all instruments & vocals