Enter Shikari – Nothing Is True & Everything Is Possible
Il 18/05/2020, di Marco Giono.
Gruppo: Enter Shikari
Titolo Album: Nothing is True & Everything is Possible
Genere: Elettronica, Metalcore
Durata: 43 min.
Etichetta: SO Recordings
E se tutto si riducesse ad una scultura della classicità che prende a prestito colori pop-retrò? Facile che non sia vero, ma di certo è possibile. E in fondo gli Enter Shikari percorrono strade perigliose nel tentativo di negarsi ad un’identità stantia, ma di adottarne temporaneamente molteplici; come retaggio della scena da cui hanno preso vita. È sempre necessario (e imprescindibile) citare i Joy Division come innesco della loro creatività e i New Order come modello da cui plasmarsi. Quelle due band, pur essendo quasi una, non facevano la stessa cosa intendiamoci, ma in fondo nemmeno gli Enter Shikari sono una cosa sola. Li puoi catalogare come “gli inventori dell’Electronicore” e finiresti per ridurli ad una cartolina consunta di ‘Take To Skies’. Il loro esordio che risale ormai a una decade fa. Nel succedersi degli album hanno giocato sempre con i generi, senza mai strappare però davvero. Fino a ‘Sparks’ (2017) che negli intenti avrebbe dovuto spostare le loro coordinate nel pop senza perdere, sempre che sia possibile, la loro voce, mantenendo quindi vitali i loro tratti distintivi. Il tentativo ha funzionato, ma a distanza di tempo non avrei più dovuto usare la parola tentativo e allora qualcosina da sistemare c’era. Lo avranno fatto con il loro nuovo ‘ Nothing is True amp; Everything is Possible’? Possibile, ma non sapremo mai se è vero. Non è di certo lasciandoci affascinare dalla prima traccia ‘The Great Unknown’, con il suo alternarsi di club synth, riff in palm muting sospesi, e stacchi trance che troveremo una risposta, quando in fondo è la voce stessa di Reynolds ad insinuare il dubbio, “Is this the new beginning or we are close to the End?”: quindi ripartono note di piano a farsi beffa di noi tutti, oppure ciò che non conosciamo è semplicemente imperscrutabile? …”Just give me a sign”.
Nella successiva ‘Crossing The Rubicon’ i synth si innervano in ritmiche nella voce di Reynold che non strappa ma segue le melodie del brano, se non fosse per una struttura stratificata di suoni sarebbe il brano più scontato dei quindici. Nella terza traccia ‘(The Dreamer’s Hotel)’ danno vita a musica in continua tensione tra pop ed electronicore, come se le due anime della band combattessero l’ennesima ultima battaglia, per l’ultima ennesima volta. Una battaglia persa e vinta allo stesso tempo: quando gli Enter Shikari volgono lo sguardo al classicismo spiritato di ‘Waltzing off the Face of the Earth (I.Crescendo)’ che chiude tra trombe e sax in un mood jazzy. Del resto ribadiscono proprio in una strofa di quel brano “…everything is possible” che è manifesto d’intenti o forse dichiarazione di colpevolezza, quando non ci pensano due volte in ‘Elegy’ a detonare in un pezzo strumentale classico, dove l’orchestra pare maestosa, ma il mood è nostalgico e diventa lunatico nel finale con i violini. Si ripetono in ‘Waitzing off the Face of the Earth (II.Piangevole)’ tra suoni ambient e un’orchestra elettronica che avvolge la voce di Reynolds in una sorta di brano soundtrack.
Scorrono i beat, i suoni sintetizzati, appaiono di tanto in tanto voci talvolte robotiche come contrappunti. Ci lasciamo ipnotizzare da ‘Modern living’ che suona immediata, ma mai scontata, tra svisi stile The Beta Band e un mood electronicore.
Per lo più sono sempre lo stesso gruppo inglese che però ha trovato una maggiore pienezza nei suoni, uno sguardo più ampio nella materia musicale e hanno sempre la stessa voglia di reagire a quello che non funziona (clima e politica, più di ogni altra cosa). Solo che gli Enter Shikari non sono sempre gli stessi, e non lo sono per gli stessi motivi di sempre. Così ‘Nothing Is True & Everything Is Possible’ ha un passo mutevole in grado di rigettare di continuo le etichette, ma anche di conservare le proprie origini, esaltandosi in un mix di energia e melodia. Di variazioni virtuose in un sali e scendi emotivo che funziona maledettamente bene.
Tracklist
01. THE GREAT UNKNOWN
02. Crossing The Rubicon
03. { The Dreamer’s Hotel }
04. Waltzing Off the Face of the Earth (I. Crescendo)
05. modern living….
06. apøcaholics anonymøus (main theme in B minor)
07. the pressure’s on
08. Reprise 3
09. T.I.N.A
10. Elegy For Extinction
11. Marionettes (I. The Discovery of Strings)
12. Marionettes (II. The Ascent)
13. satellites* *
14. thē kĭñg
15. Waltzing Off the Face of the Earth (II. Piangevole
Lineup
Rou Reynolds: lead vocals, keyboards, programming, piano, orchestral arrangements, production, mixing
Rory Clewlow: guitar, vocals, engineering
Chris Batten: bass, vocals
Rob Rolfe: drums, percussion, drum engineering