Voodoo Gods – The Divinity Of Blood
Il 13/05/2020, di Dario Cattaneo.
Gruppo: Voodoo Gods
Titolo Album: The Divinity Of Blood
Genere: Death Metal, Melodic Death Metal, Thrash Metal
Durata: 45 min.
Etichetta: Nuclear Blast
Distributore: Warner
Supergruppo fondato in realtà più di una decina di anni fa, i Voodoo Gods sono la creatura di un batterista e produttore di metal estremo chiamato Alex von Poshinger, in arte Alex Voodoo. Nel corso della decade trascorsa la formazione ha cambiato componenti più volte, vedendo passare al suo interno nomi anche altisonanti come Nergal dei Behemoth, Corpsgrinder dei Cannibal Corpse e Victor Smolski (ex Rage, Almanac, LMO). Con gli ultimi due ancora della partita, il combo floridiano (anche se i membri sono sparpagliati un po’ dappertutto) da adesso alle stampe il suo secondo album, un onesto lavoro di death metal old school intitolato ‘The Divinity Of Blood’.
Come funziona quindi questo disco? Beh, in realtà i suoi lati positivi li riscontriamo più nelle qualità dei musicisti coinvolti e nella profondità del songwriting del leader Alex piuttosto che nel risultato nel suo complesso. Il disco infatti è piuttosto “standard” diremmo, molto legato al death/thrash più scolastico e pragmatico che potremmo aspettarci: canzoni non troppo lunghe, d’impatto, con batteria e riffing vorticoso e una produzione piuttosto low-fi, che a nostro avviso appiattisce un po’ i suoni ma da un effetto di compattezza e aggressione che probabilmente era proprio voluto. Questo di primo acchito, diciamo, e noi siamo da sempre sostenitori del fatto che molto del giudizio di un disco lo fa il primo ascolto. Però, a favore di questo ‘Divinity Of Blood’, c’è da dire che entrando un po’ nel merito delle singole canzoni e concendendogli più ascolti attenti, elementi di interesse maggiore emergono a poco a poco. Primo di tutti, il chitarrismo (non parlo di riffing portante, quello è banale esattamente come abbiamo sostenuto fino ad adesso) di Victor Smolski. Alcune ritmiche, quando non si cade nel solito frullatore di note in modalità extreme metal, sono davvero interessanti. ‘The Ritual Of Thorn’ ad esempio ha un bell’inizio cadenzato, con un riff introduttivo che non starebbe male nei Rage o sui suoi Almanac. Bello! L’assolo di ‘Isa’ è un altro bel pezzo, e porta una ventata di interesse in un pezzo altrimenti genuflesso all’altare dei canoni di un certo modo di fare musica. ‘Forever!’ anche ha un inizio interessante… e al buon lavoro di Smolski aggiunge anche un uso ben pensato dell’alternanza tra il growl cavernoso di Fisher e lo scream blackened di van de Loo. Anche questo interessante, se lo si somma poi con un interessante intermezzo a chitarre stoppate intorno al secondo minuto e al bell’assolo ecco che abbiamo un altro brano che inizialmente ci aveva detto poco, e invece ora troviamo bello. Se ci aggiungiamo che alcuni pezzi come l’opener ‘Rise Of The Antichrist’ hanno poi alcune parti di basso e batteria interessanti, ecco che in effetti ci troviamo davanti a un lavoro che non avrà forse troppi punti esaltanti, ma nemmeno mostra pecche particolari, anzi.
Adatto a chi adora le sonorità death degli scorsi decenni, a chi cerca un po’ di irruenza e violenza senza mai esagerare, e a chi comunque cerca la melodia anche nel metal estremo, ‘The Divinity Of Blood’ è un lavoro valido e sincero, che non rivoluzionerà certo un genere, ma che mostra spunti interessanti e soprattutto bravura da parte dei singoli musicisti. Bene.
Tracklist
01. Rise Of The Antichrist
02. From Necromancy To Paraphilia
03. Menace To God
04. Serenade Of Hate
05. Forever!
06. Isa
07. The Ritual Of Thorn
08. The Absolute Necessity To Kill
09. The Divinity Of Blood (digipak only)
Lineup
George Corpsegrinder Fisher: growls
Seth van de Loo: screams
Jacek Hiro: guitars
Victor Smolski: guitar Solos
Jean Baudin: bass
Alex Voodoo: drums