Constraint – Tides Of Entropy
Il 09/05/2020, di Dario Cattaneo.
Gruppo: Constraint
Titolo Album: Tides Of Entropy
Genere: Progressive Metal, Symphonic Metal
Durata: 41 min.
Etichetta: Autoprodotto
Beatrice Bini la conoscevamo dai tempi del progetto sympho/metal/rock/elettronico E.G.O. (Everything Goes On), e ne avevamo apprezzato anche in quella sede la morbida e personale vocalità, lì declinata su un tappeto di musica estremamente variegato. La ritroviamo qui nei Constraint, il suo gruppo principale, idealmente “alla guida” di un combo dalle influenze forse meno varie, ma dalle idee decisamente più chiare. E’ infatti decisamente un metal sinfonico complesso e a tinte fosche quello che ci viene proposto in queste nove tracce per 41 minuti; una proposta apparentemente più ortodossa, ma che i Nostri – soprattutto i due chitarristi – sono abili a declinare in qualcosa di decisamente più interessante e personale.
Già, perché anche se abbiamo cominciato la nostra recensione parlando della indiscutibilmente brava Beatrice, ad avere – col progredire degli ascolti – completamente cementato la nostra attenzione sul disco è proprio il variegatissimo guitarwork di Matteo Bonfatti. Quando avete sentito parlare di ‘metal sinfonico’ avete pensato alle ritmiche pulsanti ma tutto sommato semplici di Emppu Vuorinen dei Nightwish? No, niente di più lontano. Il chitarrismo sicuramente più presente e aggressivo di Jansen e Delahaye degli Epica? Fuochino, ma approcci diversi. Non troviamo paragoni fattibili nemmeno con Delain, Vision Of Atlantis, Xandria… Le chitarre che si sentono su ‘Tides Of Entropy’ sono decisamente più orientate al progressive metal che ai generi che si sono cercati. Sono dure, rocciose, e in qualche modo sempre protagoniste del movimento ritmico dell’intero brano. A vestire questa nervosa e contorcente struttura ritmica ci pensano altri elementi: il violino, azzeccatissimo, di Davide Borghi, le tastiere di Bulgaro (importanti in ruolo di supporto ma non invadenti come si poteva immaginare); mentre la voce della Bini sormonta il tutto, chiudendo il cerchio e definendo in maniera univoca la personalità del gruppo. Ed è così che prendono forma brani complessi, imprevedibili, che fanno più della varietà che della coesione il proprio punto di forza. Niente ci fa gridare al capolavoro al primo ascolto, ma tutto è interessante: i vocalizzi sussurrati e il violino nervoso di ‘Broken Threads’, gli sbilenchi scambi ritmici centrali della bella ‘Eerie Euphoria’, il riffing contorto di ‘Coercive’, sormontato invece da un violino quasi sognante. Ogni pezzo ha qualche aspetto che ci ha colpito, ed ogni pezzo contiene qualche contraddizione al proprio interno che ci parla di una band personale, che appunto evade la trappola del facile cliché.
Se volete del metal sinfonico e autunnale, ma non volete la solita minestra… un giro a questo disco dei Constraint ve lo consigliamo. Caldamente.
Tracklist
01. Remanent
02. Einmal ist keinmal
03. Golden Threads
04. Eerie Euphoria
05. The Big (B)End
06. Omniscient Oblivion
07. Broken Thread
08. Leben ist Streben
09. Coercive
Lineup
Beatrice Bini: vocals
Matteo Bonfatti: guitars
Gabriele Masini: bass
Enrico Bulgaro: keyboards
Davide Borghi: violin
Alessandro Lodesani: drums