Cloven Hoof – Age Of Steel
Il 16/04/2020, di Dan.
Gruppo: Cloven Hoof
Titolo Album: Age Of Steel
Genere: Heavy Metal
Durata: 50:51 min.
Etichetta: Pure Steel Records
Distributore: Soul Food
Negli anni ’80 i Cloven Hoof sono stati dei veri e propri protagonisti della scena NWOBHM fin dall’esordio del 1982 con l’EP ‘The Opening Ritual’ e con i successivi album, diventati oggi di culto, l’omonimo ‘Cloven Hoof’ e ‘Dominator’. Dopo una lunga pausa e la successiva reunion, avvenuta all’inizio degli anni 2000, seppur virando verso sonorità con sfumature più power e arricchite da una dose di accattivanti melodie, rimangono comunque ancorati al concetto di Heavy Metal classico, eseguito da musicisti esperti, con le ben idee chiare e che sanno esattamente cosa vogliono suonare, come peraltro dichiarato sprezzantemente dal carismatico leader, nonché bassista Lee Payne: ‘Cerco la perfezione e ho una visione molto chiara di come dovrebbe essere Age Of Steel’. A livello di line up è giusto segnalare che per questo ottavo album si sono aggiunti al fianco di Lee, un nuovo chitarrista, Ash Baker, e il batterista Mark Bristow, anche se oggettivamente la forza trainante della band rimane il cantante George Call già cantante dei texani Aska, ottimo singer dotato di un timbro e di una estensione vocale tranquillamente comparabile ad una delle indiscutibili icone della storia della musica: Bruce Dickinson. Aggiungiamo inoltre che l’artwork di questo nuovo lavoro, dall’emblematico titolo ‘Age of Steel’, richiama nella grafica il sopracitato album Dominator, come a voler rafforzare ulteriormente il legame agli anni 80. Non c’è quindi da stupirsi che questo disco si proponga con un’attitudine da veterani, rinnovata però da nuova energia e vitalità. Iron Maiden, Jag Panzer e Liege Lord sono forse le attinenze più evidenti che emergono, ma i Cloven Hoof vivono di idee proprie e questo è facilmente riscontrabile durante l’ascolto di gran parte dei dieci brani presenti in questo disco. Scorrendo la tracklist, spiccano per trasporto e coinvolgimento la graffiante ‘Apathy’ e ‘Touch the Rainbow’. ‘Alderley Edge’ va considerata invece un chiaro tributo a ‘Seventh Son of a Seventh Son’, mentre ‘Ascension’ si fa apprezzare per i complessi fraseggi e per il refrain centrale.
Se invece ‘Gods of War’ nella sua parte iniziale potrebbe apparire un po’ semplicistica, ma l’assolo riequilibra il tutto, è probabilmente la titletrack, posta in chiusura dell’album, con il suo incedere fiero e orgoglioso, a sintetizzare a pieno la qualità complessiva di questo disco che, grazie anche ad una produzione avvolgente che presenta dei volumi settati ad enfatizzare la sezione ritmica, rappresenta un’uscita sicuramente più che consigliata a tutti coloro che amano l’Heavy/Power Metal. Se invece fate parte di chi ancora non conosce i Cloven Hoof, cercate di rimediare al più presto, magari partendo proprio da questa nuova uscita, per poi andare in retrospettiva a scoprire anche i primi storici album che hanno reso importante questa band.
Tracklist
1. Bathory
2. Alderley Edge
3. Apathy
4. Touch The Rainbow
5. Bedlam
6. Ascension
7. Gods Of War
8. Victim Of The Furies
9. Judas
10. Age Of Steel
Lineup
George Call : vocals
Lee Payne : bass
Chris Coss : guitars
Ash Baker : guitars
Mark Bristow : drums