Dynazty – The Dark Delight
Il 08/04/2020, di Dario Cattaneo.
Gruppo: Dynazty
Titolo Album: The Dark Delight
Genere: Heavy Metal, Melodic Heavy Metal, Power Metal
Durata: 52 min.
Etichetta: AFM
Distributore: Audioglobe
Tornano i Dynazty, power-heavy band dalle marcate tendenze melodic nei quali milita il singer Nils Molin, da poco frontman anche dei ben più conosciuti Amaranthe, dove ha preso il posto del dimissionario Jack E. Noi li conosciamo dal buono ‘Renatus’, album del 2014 in cui i Nostri – partendo dalle sonorità hard rock delle origini – approdavano a lidi più metallici, attingendo a piene mani dal metal che fa attualmente la fortuna di band quali The Unity, Mob Rules o gli ultimi Firewind. Quanta strada è stata fatta! Ascoltando infatti adesso questo ‘The Dark Delight’, si nota facilmente come la musica della band svedese si sia progressivamente messa sempre più a fuoco, risultando in un prodotto che è forse un pelo più “ristretto” in termini di influenze rispetto agli album precedenti, guadagnandoci però in solidità, capacità di colpire e anche personalità.
Il primo colpo di incontro di quest’album è di quelli da knock-out, un vero e proprio jab al volto chiamato ‘The Presence Of Mind’. Canzone che evita intro sinfoniche o scontati riff di apertura, ma attacca direttamente col ritornello, riproposto basso e ovattato, con un effetto in crescendo che esplode sulla ritmica portante. Quindici secondi… e già un centro! La canzone vola, e ora che è finita ha comunque lasciato nel nostro cervello i semi di quell’appiccicoso ritornello, che stiamo cantando ancora adesso… Tastiere un po’ in stile Pinnella dei Symphony X ci introducono al pezzo successivo, ‘Paradise Of The Architect’, che ci regala un altro bel coro e anche un buon assolo con chitarre armonizzate. ‘The Black’ ci fa proseguire il pasto con un bel piatto di power europeo ben presentato, ma è ‘From Sound To Silence’ a convincerci di più, con un approccio sempre melodico ma un pelo più moderno, oscuro e malinconico che stacca un po’ dall’abbuffata di ritmi alti ascoltati fino ad adesso. ‘Hologram’ paga dazio al quasi necessario momento di riposo per le orecchie presentandoci una ballad che se non dice niente di nuovo comunque ci presenta un Nils Molin perfetto e coinvolto. ‘Heartless Madness’ qualcosa deve ai migliori Stratovarius, e non ci avrebbe stupido leggere che alla tastiera iniziale ci fosse stato un certo Jens Johansson… ma a rimettere l’aspetto personalità al proprio posto ci pensa ‘Waterfall’, un altro melodico ma potente condensato di quegli aspetti musicali che i Dynazty sono andati accumulando da ‘Renatus’ in avanti. Il resto dell’album prosegue sempre su livelli alti e coordinate simili… ‘Threading The Needle’ spinge sull’aspetto emotivo, ‘The Man And The Element’ da spazio a un motive di chitarra ripetuto diverse volte su una base tambureggiante e ‘Road To Redemption’ torna a calcare territori più rock che metal, accompagnata nelle strofe da una chitarra acustica che non ci aspettavamo. Chiude l’album la epica title-track, contraddistinta anch’essa da un coro decisamente degno di nota.
Che altro dire? Che i Dynazty hanno deciso di fare di meno, ma di farlo bene: il risultato è un album molto focalizzato, solido e coeso, che non inventa niente di nuovo né si propone ardite esplorazioni o sorprese, ma si presenta inattaccabile nel suo riproporre schemi e soluzioni che ancora non ci hanno stancato. Bravi!
Tracklist
01. Presence Of Mind
02. Paradise Of The Architect
03. The Black
04. From Sound To Silence (Feat. GG6)
05. Hologram
06. Heartless Madness
07. Waterfall
08. Threading The Needle
09. The Man And The Elements
10. Apex
11. The Road To Redemption
12. The Dark Delight
Lineup
Nils Molin : Vocals
Love Magnusson: Guitars
Mike Lavér: Guitars
Jonathan Olsson: Bass
George Egg: Drums