Nomad – Transmogrification (Partus)
Il 12/03/2020, di Maurizio Buccella.
Gruppo: Nomad
Titolo Album: Transmogrification (Partus)
Genere: Death Metal
Durata: 32:49 min.
Etichetta: Witching Hour Productions
Il primo nome a cui si pensa quando senti menzionare i Nomad è, per pura meccanica di associazioni mentali, Behemoth. Non solo perché provengono dalla Polonia ma anche perché la band è capitanata da Patrick “Seth” Bilmorgh, all’anagrafe Patryk Dominik Sztyber, chitarrista live dell’arcinota formazione di Nergal & Co. e perché nei lavori precedenti (come in questo) compaiono come guest Orion e Inferno. Come se tutto questo non bastasse, soprattutto perché i Nomad praticano un death metal senza compromessi. Esatto, avete letto bene, i Nomad non suonano death ma lo praticano come si potrebbero praticare tecniche letali in un dojo di assassini. In verità il sound dei Nomad, benché ancorato alle radici granitiche del Polish Death Metal, è più vicino alla cifra stilistica dei conterranei Vader e Decapitated, senza perdere di vista perle oltreoceano come i compianti Internecine. Un intreccio perverso di tecnica e violenza che, nell’ultimo lavoro ‘Transmogrification (Partus)’, ritroviamo più feroce che mai. Rispetto al precedente EP vengono meno le influenze black (scream vocals da rettile e cori catacombali in stile Batushka), in favore di una politica d’assalto vicina al death più puro, sostenuta dalla tenuta ritmica massiccia del batterista Groszek, che non lascia spazio a respiri spezzati, intrecciata ai tecnicismi tipici del guitar work di Bilmorgh. Non mancano tuttavia momenti più cadenzati, vedi brani ‘Pantocrator’ e ‘Nomadeus, in cui la pesantezza del suono ne esce amplificata a livelli inumani. Prova eccelsa al microfono, per Blayzabel Balberith, con vocals assestate su un growling ciclopico che a più riprese ricorda Frank Mullen dei Suffocation. Nel complesso un lavoro ben calibrato, le cui sette tracce non sforano quel confine sottile per cui la carica d’intransigenza sonora, per quanto ben strutturata, finisce per saturare la soglia della noia. Forse valeva la pena di aspettare questi nove anni dall’ultimo full length ‘Transmigration of Consciousness’.
A margine, vi segnalo che sia la versione in CD che in vinile contengono le quattro tracce bonus di ‘Tetramorph II’, rispettivamente in formato miniCD e 7″.
Tracklist
01. A Wanderer Without a Shadow
02. In the Hands of Progression
03. Clouds of Hills
04. Nomadeus
05. Pantocrator
06. The Graceful Abyss
07. Inconsolable Longing
Lineup
Bleyzabel Balberith: vocals
Bilmorgh Pamorhiz: guitar
Nameless Immenus: guitar
Gaapzariel Kemohes: dums.
Rothep Patiel: bass
Session
Inferno: drums
Orion: bass