Ross The Boss – Born Of Fire
Il 25/02/2020, di Dan.
Gruppo: Ross The Boss
Titolo Album: Born Of Fire
Genere: Heavy Metal
Durata: 45:46 min.
Etichetta: AFM Records
È del tutto comprensibile che, riferendosi a Mr. Ross ‘The Boss’ Friedman, la quasi totalità degli appassionati di Heavy Metal pensino ai primi storici dischi dei Manowar. Tuttavia, sono ormai svariati anni che il carismatico chitarrista ha intrapreso una carriera solista dalle sfumature sonore diverse, ma altrettanto interessanti rispetto ai gloriosi anni in cui militava nella band di Joey De Maio ed Eric Adams. Nonostante Ross negli ultimi tour con la sua band per ovvie ragioni commerciali, oltre che per motivi di rivincita personale, non abbia disdegnato di eseguire setlist incentrate sui classici immortali del periodo Manowar, è innegabile che nell’anima del chitarrista di New York scorrano anche altre influenze, come del resto già ampiamente dimostrato precedentemente con i The Dictators, e che queste possano naturalmente emergere nel suo progetto solista.
Quindi, qualora ce ne fosse ancora bisogno, è bene chiarire che nell’ascolto del nuovo disco di Ross The Boss NON bisogna aspettarsi esclusivamente dirette analogie o riferimenti ai Kings of Metal degli anni 80, ma bensì un prodotto che rispecchia di più l’anima del chitarrista americano in tutte le sue diverse sfumature, un’attitudine assolutamente da veterano del Metal, ma per certi versi ora più complessa e decisamente attuale in grado di comporre a 66 anni compiuti un gran disco Heavy Metal, che certifica un ulteriore passo avanti qualitativo rispetto al precedente buon ‘By Blood Sworn’ uscito nel 2018.
Forte di una line-up di tutto rispetto che vede Mike LePond al basso, Marc Lopes alla voce e il nuovo ingresso Steve Bolognese alla batteria, ‘Born of Fire’ si caratterizza nell’essere un disco chiaramente legato al tradizionale concetto di Heavy Metal made in USA, ma con idee fresche, una rinnovata energia e una vitalità invidiabile, il tutto valorizzato da una produzione molto attuale che rende complessivamente questo disco per certi versi inaspettato. Il trittico di apertura composto da ‘Glory To The Slain’, ‘I Am The Sword’ e ‘Fight The Fight’, grazie ad un riffing ispirato, preciso e tagliente, un’arrembante sezione ritmica e un Marc Lopes decisamente sugli scudi, spiazza letteralmente fin dalle battute iniziali. Ma è con le successive tracce che ‘Born of Fire’ si consacra come uno dei dischi più interessanti di questo inizio d’anno. Senza troppi giri di parole, si ascolti per esempio l’attacco e l’assolo di ‘Denied By The Cross’ unito al superlativo lavoro vocale di Marc Lopes, la title track ‘Born of Fire’ e la successiva ‘Demon Holiday’, entrambe caratterizzate da un incedere travolgente che ci porta costantemente ad alzare il volume. Semplice, no? Se un pezzo funziona lo vuoi ascoltare loud! Azione che si ripete sulle successive tracce, la più cadenzata ‘Godkiller’ o ‘Walking The Moon’, in cui trova maggiormente spazio il virtuosismo al basso di Le Pond. Insomma, un Ross e tutta la band al seguito in grande spolvero per un disco che, come già detto in precedenza, è una delle più interessanti uscite di questo inizio 2020. Hail To The Boss!
Tracklist
1. Glory To The Slain
2. Fight The Fight
3. Denied By The Cross
4. Maiden Of Shadows
5. I Am The Sword
6. Shotgun
7. Born Of Fire
8. Godkiller
9. The Blackest Heart
10. Demon Holiday
11. Undying
12. Waking The Moon
Lineup
Marc Lopes : Vocals
Ross Friedman : Guitars
Mike LePond : Bass
Steve Bolognese : Drums