Serenity – The Last Knight
Il 15/02/2020, di Dario Cattaneo.
Gruppo: Serenity
Titolo Album: The Last Knight
Genere: Power Metal, Symphonic Metal
Durata: 52 min.
Etichetta: Napalm
Distributore: Audioglobe
Con i Serenity abbiamo un rapporto particolare. Ammettiamo che ci sono sempre piaciuti, sin dai primi dischi: ‘Words Untold…’ e ‘Death & Legacy’. Nel 2013 con ‘War Of Ages’ trovammo un picco di attenzione: come sarebbe stato il prossimo disco, visto che quel lavoro sembrava indirizzato sulla strada giusta, quella cioè che si allontanava dai canoni power per abbracciare un sound più sinfonico alla Kamelot? Il successivo lavoro ‘Codex Atlanticus’ è stato per noi una bomba: sebbene ci rendiamo conto che – nonostante si tratti di un lavoro di assoluto valore – non lo si può paragonare ai capisaldi del genere sinfonico; il disco ci è piaciuto più di quanto avevamo pensato prima di sentirlo, e l’abbiamo letteralmente consumato. Poi, la ‘delusione’. ‘Lionheart’ non è certo un cattivo lavoro, ma considerato l’amore che abbiamo avuto per il suo predecessore, non siamo riusciti mai veramente a far scattare la scintilla. Ecco che così, dopo quell’album forse un po’ di passaggio che cercava senza colpa di capitalizzare le cose buone sfornate su ‘Codex’ e ‘War Of Ages’, ci troviamo a chiederci cosa troveremo su questo nuovo dischetto: ‘The Last Knight’.
Il risultato, dobbiamo ammettere, non è male. Anzi, meglio di ‘Lionheart’ possiamo dirlo di sicuro. Mentre da quel meno fortunato album poco ci ricordiamo, su questo alcuni pezzi stanno già assumendo il ruolo che a lungo tempo hanno occupato quelli di ‘Codex Atlanticus’… Ad esempio ‘Souls And Sins’ è la ballad a la ‘Perfect Woman’ che ci era mancata così tanto; mentre ‘Invictus’ suona la carica con vigore e magnificenza, ma sotto la veste bombastica e ruffiana di canzone quasi rhapsodiana nasconde invece la mano di velluto e l’eleganza che dei Serenity ci sono sempre sembrati il punto forte. Le melodie di Neuhauser ritornano a brillare come non succedeva dal side-project dei Phantasma con la Charlotte Wessels, ‘Queen Of Avalon’ e ‘Wings Of Pride’ ci fanno ritrovare un po’ più a casa rispetto a prima. Mano a mano che l’album scorre, ci rendiamo conto che – forse – il difetto di ‘Lionheart’ era che si trattava di un disco… poco Serenity a conti fatti. Era più bombastico, era molto concentrato sulle melodie, era più tirato, forse. Ma non ci trovavamo l’approccio carezzato ed elegante di Neuhauser e soci… cosa che qui è tornata indietro.
Stiamo ancora metabolizzando l’album, nonostante la sua apparente semplicità; ma il nostro giudizio non cambia: anche se ancora non scavalca le barriere (puramente personali, ce ne rendiamo conto) dei due album di mezza carriera, questo album ci pare un po’ più focalizzato sulla personalità che ci è sempre piaciuta dei Serenity. Un graditioritorno, dunque.
Tracklist
01. The Last Knight
02. Invictus
03. Set The World On Fire
04. Keeper Of The Knights
05. Souls And Sins
06. My Kingdom Comes
07. Queen Of Avalon
08. My Farewell
09. Down To Hell
10. Wings Of Pride
11. Call To Arms
12. Souls And Sins (Acoustic Version)
Lineup
Andreas Schipflinger: drums, vocals (backing)
Georg Neuhauser: vocals
Fabio D’Amore: bass, vocals (backing)
Christian Hermsdörfer: guitars