Marko Hietala – Pyre Of The Black Heart
Il 05/02/2020, di Dario Cattaneo.
Gruppo: Marko Hietala
Titolo Album: Pyre Of The Black Heart
Genere: Acoustic Rock, Progressive Metal, Progressive Rock, Rock
Durata: 52 min.
Etichetta: Nuclear Blast
Distributore: Warner
E’ possibile ancora stupirsi di un disco? Nel senso, non stupirsi della qualità della musica, o di qualche singolo passaggio o brano inaspettato o particolarmente apprezzato all’interno di un album, ma proprio stupirsi dell’album in sé, del fatto che – a tutti gli effetti – dopo l’ascolto l’intero lavoro nel complesso sia risultato essere un qualcosa di diverso da quanto ci si aspettava. Con ‘Pyre Of The Black Heart’, il qui presente lavoro solista del bassista dei Nightwish Marko Hietela, sembra però succedere proprio questo.
In effetti, guardando solo al monicker, potevamo forse aspettarci qualcosa sullo stile dei Nightwish; ma qui siamo lontani anni luce, anche da quei brani più duri e diretti in cui spesso canta proprio il barbuto bassista. Forse – traviati dal lugubre titolo e dal monocromatico artwork – potevamo aspettarci qualcosa di più estremo, tipo metal sporcato di nordico black sinfonico? Niente, buco nell’acqua ancora più grande che con l’ipotesi precedente. Ma allora, cosa ha inciso Marko in questi cinquanta minuti? La risposta forse più onesta è: ha registrato se stesso. ‘Pyre’ è un album emozionale, spontaneo… intimo, potremmo quasi dire. Un album definibile come ‘metal’ solo di striscio, ma che abbraccia un concetto di rock più ampio, genere dalle spalle abbastanza grandi da poter caricare su di se influenze quali il folk, il progressive e l’atmosferic metal. Ogni brano è quindi una sorpresa, una scoperta; un viaggio nell’animo di Hietala alla ricerca di umori alle volte malinconici, alle volte meditativi, alle volte quasi divertiti. In questo viaggio raccogliamo molte caose, tutte positive: ci piace ad esempio molto l’opener ‘Stones’, pezzo alquanto coinvolgente, così come ci attrae grazie alla sua vena malinconica la notturna ‘I Am The Way’. CI piace il folk di ‘Runner Of The Railways’ e ci fa quasi commuovere la tormentata ‘The Voice Of My Father’, dove la voce di Hietala si trasforma davvero in qualcosa d’altro rispetto alla voce lacerata che conosciamo sui passaggi più caratteristici della sua band ‘madre’.
Possiamo a tutti gli effetti promuovere, senza troppi applausi ma con sincera convinzione, questo lavoro: questa immagine di Hietala ci sembra davvero attuale e onesta, come se l’artista si sia davvero messo a nudo sulle note della propria voce, mostrandoci una parte di se di solito nascosta. E’ tanto, se si pensa a un mercato dove la musica attuale segue prevalentemente i binari più scontati…
Tracklist
01. Stones
02. The Voice of My Father
03. Star, Sand and Shadow
04. Dead God’s Son
05. For You
06. I Am The Way
07. Runner of the Railways
08. Death March for Freedom
09. I Dream
10. Truth Shall Set You Free
Lineup
Marko Hietala: guitars, bass, vocals
Tuomas Wäinölä: guitars
Vili Ollila: keys