Black Mama – Where The Wild Things Run
Il 31/01/2020, di Giuseppe Cassatella.
Gruppo: Black Mama
Titolo Album: Where The Wild Things Run
Genere: Blues Rock, Hard Rock
Etichetta: Andromeda Relix
Distributore: GT Music
Con una copertina che in qualche modo mi ha fatto pensare all’ultimo grande album di Bruce Springsteen, ‘Western Stars’, tornano i Black Mama. Veronesi di nascita, come spesso accade quando di mezzo c’è l’Andromeda Relix, americani di elezione. Anche se, rispetto all’esordio, l’influenza del Paese a Stelle e Strisce, almeno della sua parte più “nera”, è scemata per l’inserimento di nuove influenze. Per esempio, in certi frangenti mi par di sentire la chitarra latina di Santana (come in ‘Red Dressed Devil), mentore che nell’omonimo non avevo individuato. Non preoccupatevi, se avete amato ‘Black Mama’, vi piacerà anche questo, perché alla base c’è sempre il blues che viene declinato in tutte le sue accezioni, dalle più dure alle più morbide. L’anima artistica del terzetto (rispetto all’esordio non troviamo Gianluca Nordera, mentre sono sempre al loro posto Andrea Marchioretti, Paolo Stellini e Nicolò Carrozzi) è rimasta immutata, anche se appare più raffinata e meno zozza di polvere. Questione di sfumature, di sensazioni, che però mi fanno posizionare questa seconda opera su un gradino più in basso rispetto all’ottimo esordio. In particolare, ho apprezzato la parte centrale del disco, dove troviamo un paio di pezzi come ‘Hands Full of Nothing but The Blues’ e ‘I Got A Woman’. Il primo ti porta sul delta fangoso del Mississipi, mentre il secondo ti rapisce immediatamente e ti ritrovi a gridare le parole del titolo, anche se non hai mai sentito il pezzo in vita tua. La durezza nella coda, in quel ‘Icarus’, così pesante da farci chiedere come mai potrà volare con le sue ali posticce, che chiude nella maniera migliore il disco. Torno a dire, per indole e gusti personali, ritengo l’esordio una tacca superiore, ma questo non vuol dire che ‘Where The Wild Things Run’ non sia un disco degno di nota. Anzi, è la riprova che con Black Mama, Black Rainbow, Rainbow Bridge e Bullfrog alla fine, come cantava Toto Cutugno, “ti accorgi che l’America sta qua”.
Tracklist
01. Feelin’ Allright
02. Where The Wild Things Run
03. Tell My Mama
04. Come On, Come On, Come On
05. Hands Full of Nothing but The Blues
06. I Got A Woman
07. Red Dressed Devil
08. Shining Rust
09. Icarus
Lineup
Nicolò Carozzi: Chitarra e Voce
Paolo Stellini: Basso
Andrea Marchioretti: Batteria