Juggernaut – Neuroteque
Il 31/12/2019, di Giuseppe Cassatella.
Gruppo: Juggernaut
Titolo Album: Neuroteque
Genere: Post Rock/Metal, Progressive Metal, Progressive Rock
Durata: 41:52 min.
Etichetta: Subsound Records
La navicella degli Juggernaut continua la propria esplorazione degli universi poco battuti dalle masse con il piglio dei pionieri più audaci. I romani al terzo disco ormai hanno raggiunto una propria cifra artistica, certo non facile da catalogare, che permette loro di essere riconoscibili sin dal primo ascolto. Descrivere il tutto è difficile, perché oggi più che mai i Juggernaut propongono un qualcosa che è il risultato della fusione di più generi. Facendo un parallelismo visivo, la musica dei laziali è come uno di quei mosaici che visti da lontano hanno un senso finito, ma più ti avvicini, più individui le singole tessere, perdendo il senso del tutto. Ecco, se ci si mette a parlare dei singoli stili (Post Hardcore, Post Metal, Progressive, ecc) che finiscono nel calderone del quartetto (che conferma anche in questo disco la scelta di non incidere linee vocali), diventa più complicato descrivere il risultato finale. Quindi meglio una panoramica globale: pur se meno esplicitamente “cinematografico” rispetto al suo predecessore ‘Trama’, ‘Neuroteque’ ne mantiene le peculiarità. Immaginate un Pino Calvi o un Piero Piccioni con la maglia dei Neurosis indosso, la musica di oggi dei Juggernaut potrebbe essere stata scritta da uno di loro due, se solo fossero stati fan degli americani. Se gli eroi (e direi anche meritatamente) della cinematografia italiana di oggi sono i Mokadelic con il loro post-rock, i Juggernaut ne rappresentano l’alter ego oscuro. Più che per colpa loro, ma per una carenza endogena dell’industria cinematografica italiana, i laziali non hanno avuto la loro occasione, ma sarei curioso di vederli all’opera su una pellicola. Per il momento, però, godiamoci questo film immaginario, questo viaggio sulla rotta dei neuroni. Un percorso fatto di strappi, urti, ma anche rudi carezze e lampi abbaglianti. L’album è un unico flusso, la suddivisione in brani è quasi inutile, quando ci imbarca nell’ascolto, ci si lascia trasportare dalla corrente, osservando il panorama che circonda il fiume di note fatto di “scenari urbani e fantascientifici”, citando le note promozionali. Come Conrad, i Juggernaut ci fanno viaggiare senza uscire di casa, quello di cui abbiamo bisogno è già tutto qua, a portata di immaginazione.
Tracklist
01. Limina
02. Astor
03. Ipnonauta
04. Charade
05. Titanismo
06. Aracnival
07. Orbitalia
Lineup
Andrea Carletti: guitar
Roberto Cippitelli: bass
Matteo D’Amicis: drums
Luigi Farina: guitar