Leprous – Pitfalls
Il 12/11/2019, di Federica Sarra.
Gruppo: Leprous
Titolo Album: Pitfalls
Genere: Progressive Metal, Progressive Rock
Durata: 55 min.
Etichetta: InsideOut
Distributore: Sony
Questo è un album che per molti versi non è facile da descrivere. Quando una band progressiva è davvero progressiva? Ovvero riesce nell’intento di far progredire il loro suono invece di ripetere la stessa formula, al punto di reinventarsi e proporre un lavoro diverso da qualsiasi cosa abbiano fatto prima. Ovviamente la progressione non è mai senza conseguenze. Il cambiamento evidente nel nuovo album ‘Pitfalls’ non è arrivato senza sorta di avvertimenti; Il precedente ‘Malina’ ha fatto passi da gigante verso un approccio più spazioso e ambientale. Personalmente, sono relativamente aperta a questo tipo di esplorazione musicale, anche se sento che ogni volta che una band fa un grande cambiamento nel suono, è inevitabilmente costretta a lasciarsi dietro alcuni dei tratti del loro precedente successo. Questi devono essere necessariamente sostituiti da qualcosa di altrettanto avvincente, come hanno stabilito i primi singoli ‘Below’ e ‘Alleviate’ dove il suono della band è a volte accessibile, melodico e persino orchestrale. In qualche modo, i brani flirtano con la classificazione di “pop”, il che è di certo un fattore curioso, che implica un approfondimento senza aspettative e soprattutto senza preconcetti di ogni sorta. Parliamo pur sempre di progressione.
Il video pubblicato per ‘Below’, pur essendo la traccia di apertura, non è pienamente rappresentativo dell’intero album, che non manca di emozione o dinamicità, per lo più grazie ai riflettori posti esattamente sul cantante e cantautore Einar Solberg, che scivola senza sforzo tra alti angelici di falsetto e potenti prestazioni.
Il materiale lirico è ancora piuttosto oscuro, riflettendo sulle sfide dell’ansia e della depressione che il cantante ha sperimentato in prima persona mentre scriveva le canzoni e ‘Pitfalls’ è la sua tela, più ampia e spaziosa su cui creare ed esprimersi.
In questo senso, sento come se non abbastanza del materiale di ‘Pitfalls’ possa offrire un’esperienza emotivamente risonante, tale da eguagliare i loro trionfi precedenti. Alcuni potrebbero giudicarlo come una sequenza di musica bizzarramente travolgente che sembra basarsi sul puro fascino naturale della voce di Solberg, che è la vera carica emotiva, mentre il contenuto musicale non sempre riesce a fornire al 100% l’esperienza che ci si aspetta dai Leprous, là dove, invece, ‘Malina’ riempiva in modo devastante ogni molecola di spazio.
È con la seconda parte del disco che si gode della maggior parte del materiale più pesante. Il modo in cui le chitarre e la batteria formano un groove lunatico generando quella tipologia di trama che la fan base dei Leprous apprezza maggiormente. La voce sale così come la tensione, i tamburi rimbombano e sembra che l’album raggiunga uno zenit, giungendo al momento in cui l’intera band crea un intreccio volto a generare un climax appassionato.
Tuttavia, accolgo a braccia aperte lo sforzo e la necessità creativa della band norvegese di liberarsi dalle “insidie”, salutando al nuovo inizio e auspicando che i cardini fondamentali di questa meravigliosa band non vengano mai abbandonati del tutto in futuro.
Tracklist
01. Below
02. I Lose Hope
03. Observe The Train
04. By My Throne
05. Alleviate
06. At The Bottom
07. Distant Bells
08. Foreigner
09. The Sky Is Red
Lineup
Einar Solberg: vocals, keyboards
Tor Oddmund Suhrke: guitar
Robin Ognedal: guitar
Simen Daniel Børven: bass
Baard Kolstad: drums