Saint Deamon – Ghost
Il 22/10/2019, di Dario Cattaneo.
Gruppo: Saint Deamon
Titolo Album: Ghost
Genere: Hard Rock, Heavy Metal, Melodic Heavy Metal, Power Metal
Durata: 71 min.
Etichetta: Ram It Down
Prima di trattare la recensione di questo nuovo album ‘Ghost’ dei veterani Saint Deamon cerchiamo di dissipare la possibile aura di banalità che potrebbe (erroneamente) permeare l’album a una prima impressione se non si conosce la band… Certo, quello che vedete in copertina è il classico veliero (probabilmente pirata) con il mare in tempesta, con dietro un’ancora più scontato teschio fatto di nuvole. E sì, quello che verrà in mente a voi è venuto in mente anche a noi: nomi come Alestorm, Swashbuckle si affollano sulla nostra mente, e dietro a tutti questi quello dei pirati metal per eccellenza, la ciurma Running Wild con il capitano Rock’n’Rolf. Certo, come darvi torto, ma possiamo però riequilibrare un po’ le cose dicendovi che non è tutto oro (dei pirati) quello che tracima dal forziere di Sain Deamon. Infatti più che ai nomi appena citati questo disco (che lo ricordiamo arriva a 11 anni di distanza dal suo predecessore, quindi parliamo di una band non certo di primo pelo) ci rimanda saldamente al sound più accessibile e rockettaro di Axxiss o TNT, passando magari per i Nocturnal Rite, i Freedom Call o certi Hammerfall, quelli meno power e più melodic metal.
Quello che ci premeva quindi segnalare è che ci troviamo davanti a un prodotto un po’ più profondo e con più sfaccettature rispetto al disco power ben prodotto ma fin troppo derivativo… qui di carne al fuoco ce ne è molta, e sarebbe un peccato perdersela bollando l’intero lavoro e la band tutta come semplici mozzi del veliero dal teschio con i femori incrociati. ‘Hell’s Calling’ ha qualcosa di progressivo nel proprio sound che porta vento di novità senza far calare la tensione, ‘Somewhere Far Beyond’ stupisce con assoli eccezionali e un approccio vocale inatteso, ‘Higher’ lascia da parte le influenze hard rock per giocare con riffing thrashy, mentre ‘Journey Through The Stars’ ci ricorda qualcosa anche dei Rage, quelli con SMolski, per intenderci, anche se con un ritornello chiaramente più pulito e melodico. E le sorprese si possono anche dire non finite… ‘Ghost’ è un disco lungo, e altro troviamo nella cambusa di questa atipica nave fantasma, come ad esempio l’epicità di ‘Break The Sky’ e l’approccio più hard di ‘Limelight Dreams’, brano che ci ha divertito forse addirittura più degli altri.
Risulta chiaro da questa breve disamina, che non approfondiamo ulteriormente per lasciarvi il gusto di scoprire le gemme del forziere da soli, che siamo davanti a una band quindi con una sua storia, una personalità definita e la capacità di spaziare tra generi e sonorità; qualcosa in genere mancante alle power band del cosiddetto filone dei pirati. Felici di aver trovato una gemma rara in un tesoro perduto, non possiamo che consigliarvelo.
Tracklist
01. Captain Saint D
02. Call My Name
03. Return Of The Deamons
04. Ghost
05. Limelight Dreams
06. Hell’s Calling
07. Earth Is Alive
08. Land Of Gold
09. Higher
10. Somewhere Far Beyond
11. The Exodus (Part II)
12. Journey Through The Stars
13. Break The Sky
14. Resurrection
Lineup
Jan Thore Grefstad: vocals
Toya Johansson: guitars
Nobby Noberg: bass
Jarle Byber: drums