Esogenesi – Esogenesi
Il 04/10/2019, di Giuseppe Cassatella.
Gruppo: Esogenesi
Titolo Album: Esogenesi
Genere: Doom Metal
Durata: 39 min.
Etichetta: Transcending Obscurity Records
Se qualcuno mi avesse detto negli anni Novanta che il Doom sarebbe diventato un genere alla moda, non ci avrei mai creduto. Erano giorni in cui se ascoltavi Black Sabbath – quindi i capostipiti, neanche un’entità dell’underground – la gente rideva di te. Potevi comprare a due spiccioli i dischi degli Eltetric Wizard o degli Sleep dai listoni delle offerte dei cataloghi delle vendite per corrispondenza. Intanto i fumosi Kyuss (che pur facendo tutt’altro, oggi vengono citati tra le influenze delle band dedite al genere più lento del metal) si scioglievano nell’indifferenza generale e i Candlemass cambiavano sonorità per sopravvivere. Oggi tutti fanno Doom, anche chi non lo fa. Kyuss e Sleep sono dei semidei, tutti vogliono suonare come loro, tanto il confine tra Doom è Stoner è crollato da un pezzo. Crisi di valori, tanto per citare i Disciplinatha, confusione di simboli. Passerà anche questa moda, rimarranno poche valide band. Tra queste, spero di ritrovare gli Esogenesi. Non nascondo che la prima cosa che mi ha attratto dell’esordio degli italiani è stata la copertina, firmata Korvo, che in qualche modo mi ha ricordato i lavori del grandissimo Dan Seagrave, in particolare la cover di ‘Stillborn’ dei Malevolent Creation. Ma le sorprese non si fermano all’aspetto esteriore, ma si confermano anche all’interno della confezione (che, per quello che mi è parso di capire dalle foto promozionali, è molto curata). Pur provenendo da un’estrazione stilistica differente – il chitarrista Davide Roccato, ha un background hardcore-punk – la band ha puntato su una sorta di Romantic Sci-Doom. Dal punto di vista sonoro, siamo lontani dagli emuli degli Electric Wizard che spuntano come funghi, qui caracolliamo su lidi vicini a quanto fatto da Esoteric, Winter e Thergothon. A quei gruppi che mischiano Doom e Death, prendendo dal primo la negatività, dal secondo il marciume. Il risultato è ottimo, sopratutto se si considera che siamo dinnanzi a un esordio. L’uso dell’italiano risulta una scommessa vinta, ed è probabilmente l’unico elemento che riconduce il gruppo al nostro Paese, perché gli Esogenesi hanno poco da spartire anche con la nostra gloriosa tradizione Doom. Il che rappresenta un punto a loro vantaggio, perché li inserisce su un binario italico diverso e meno affollato (affollato anche da band di altissimo livello), cosa che potrebbe alla fine garantire maggiore visibilità. ‘Abominio’ apre ottimamente il disco, annichilendo l’ascoltatore, mentre la successiva ‘Decadimento Astrale’ lo abbraccia nella quiete della disperazione. Cosa che accade anche nell”Esilio Nell’Extramondo’, pezzo che continua a coccolarti in modo pericoloso, anestetizzandoti prima della mydyingbridiana conclusione ‘Incarnazione Della Conoscenza’, probabilmente il pezzo migliore del lotto. ‘Esogenesi’ non avrebbe sfigurato nel catalogo della Peaceville negli anni Novanta, nonostante uscite che hanno fatto la storia. Posate un attimo le droghe e date un ascolto a questo disco, il Doom è anche altro.
Tracklist
01. Abominio
02. Decadimento Astrale
03. …Oltregenesi…
04. Esilio Nell’Extramondo
05. Incarnazione Della Conoscenza
Lineup
Jacopo Marinelli: vocals
Davide Roccato: guitars
Carlo Campanelli: bass
Michele Adami: drums