Gaahls Wyrd – GastiR – Ghosts Invited
Il 27/05/2019, di Stefano Giorgianni.
Gruppo: Gaahls Wyrd
Titolo Album: GastiR - Ghosts Invited
Genere: Ambient, Black Metal, Inclassificabile
Durata: 42 min.
Etichetta: Season Of Mist / Indie Recordings
Distributore: Audioglobe
Quando ho sentito parlare per la prima volta del nuovo progetto di Gaahl non sapevo cosa pensare. Kristian Eivind Espedal, come iscritto all’anagrafe, è da sempre una delle ugole predilette del sottoscritto, dai tempi dei Trelldom, passando per i Gorgoroth, fino ai God Seed. Tant’è vero che, dopo la sua fuoriuscita, la band di ‘Incipit Satan’ ha perso qualcosa, soprattutto dal punto di vista live… ma qui stiamo parlando soltanto di gusti personali.
È successo, però, che due anni fa, in missione per conto di Metal Hammer al festival Midgadsblot, mi sono imbattuto nei Gaahls Wyrd dal vivo. La curiosità era davvero alle stelle, così come le aspettative. E qui, credetemi, è cambiato tutto. Già da quella embrionale performance – che comprendeva ancora di pezzi dei Gorgoroth nella setlist – si capiva tutto e, quando li ho rivisti pochi giorni fa all’ultima edizione dell’Inferno Festival, il cerchio si è chiuso. I Gaahls Wyrd sono l’anima di Gaahl e, forse, rappresentano l’evoluzione naturale del fantomatico black metal norvegese, ormai bistrattato e fuso con sottogeneri alieni tanto da apparire oramai un pallido ricordo di ciò che fu. È vero, tutto cambia; e anche il black metal in sé, volenti o nolenti, si è evoluto, involuto, si è tradito, l’hanno tradito, corrotto. Insomma, scegliete voi il termine che più preferite. La crescita nei Gaahls Wyrd sta nel concetto, più che nel sound in se stesso.
‘GastiR – Ghosts Invited’ è il titolo scelto dalla band per inaugurare il percorso musicale. Fantasmi, un banchetto di fantasmi. Già dalle prime note di ‘Ek Erilar’, opener del disco, si viene travolti da tutto quel misto di emozioni, un’onda che travolge lo spirito, ciclica e ossessiva. La visione che permea la mente è quella di essere di notte in una foresta labirintica, senza una via di fuga, continuando a ricadere in eterno nello stesso punto. Angoscia epica. È questo che deve forse saltar fuori o rimescolarsi dentro con la musica dei Gaahls Wyrd? Certo che no. All’ascolto in anteprima del disco in Norvegia, ci si è resi conto che ognuno nutriva sentimenti differenti nei confronti della musica. Ed è questo, probabilmente, l’intento del gruppo e del cantante. Tutto punta all’anima, a rimescolare le emozioni. E non cercate di trovare un genere preciso in cui inserire quest’album. Pezzi magnifici e intriganti, come ‘From The Spear’ o la title-track, sono poemi di una profondità inaudita e a ogni ascolto si riescono a intravedere nuove sfumature della musica. Poi, ‘GastiR – Ghosts Invited’ non contiene un singolo “filler”. Le tracce sono state tutte selezionate con la massima accuratezza, e persino la disposizione nella tracklist non è casuale per la composizione del viaggio. In particolare, chi conosce bene Gaahl, si troverà di fronte a una performance assoluta, con cambi di registro vocale che danno l’idea dello spettro di abilità del cantante, ne è un esempio ‘Carving The Voices’; e chi avrà la possibilità di vedere i Gaahls Wyrd dal vivo si accorgerà che anche la voce on stage sarà ancor più d’impatto rispetto alla già solida prova su disco. Certo, non sarebbe stata la stessa cosa se Gaahl non avesse avuto musicisti di primo livello dietro le spalle: Lust Kilman (Ole Walaunet, chitarra, Sahg), Eld (Frode Kilvik, basso, Kraków), Spektre (Kevin Kvåle, batteria, Horizon Ablaze / From The Vastland) sono spettralmente perfetti.
Dopo due mesi di ascolto e un concerto, posso senza dubbio decretare che ‘GastiR – Ghosts Invited’ è l’album dell’anno. Chiudete tutto e buon viaggio negli abissi della mente.
Tracklist
01. Ek Erilar
02. From The Spear
03. Ghosts Invited
04. Carving The Voices
05. Veiztu Hve
06. The Speech And The Self
07. Through And Past And Past
08. Within The Voice Of Existence
Lineup
Gaahl: vocals
Lust Kilman: guitar
Eld: bass
Spektre: drums