Evergrey – The Atlantic
Il 29/01/2019, di Dario Cattaneo.
Gruppo: Evergrey
Titolo Album: The Atlantic
Genere: Progressive Metal
Durata: 54 min.
Etichetta: AFM Records
Distributore: Audioglobe
Giunge così a compimento l’ambiziosa trilogia concettuale basata sulle traversie che si affrontano nella vita quotidiana messa in piedi dagli Evergrey a partire dal 2014. Dopo quindi la disperazione violenta narrata sulle tracce di ‘Hymns From The Broken’ e l’irrequietezza interiore dipinta dal successivo ‘The Storm Within’, il combo danese termina infine il proprio viaggio metaforico sulle malinconiche e desolate distese di una spiaggia, quella splendidamente rappresentata sull’evocativo artwork del qui presente ‘The Atlantic’.
Il nuovo lavoro della band di Tom Englund, lo diciamo subito, si pone sia liricamente che musicalmente sugli stessi binari dei suoi appena citati predecessori: lo fa però con una veemenza e un senso di disagio minori, tentando piuttosto di esplorare con le proprie tracce una dimensione più cupa e malinconica, dotata però di diversi momenti di solare melodia, fiochi sprazzi di sole che spezzano la penombra generale. E’ un anima quindi autunnale e meditativa quella di questo nuovo album; un anima che si sposa perfettamente con la distintiva voce del bravo singer Englund, e che viene poi ulteriormente esaltata sia dalle distintive tastiere di Zander che dagli assoli – davvero mai così belli – di un grande Heinrick Danhage. L’apertura, quasi una dichiarazione di intenti, è assegnata al singolo ‘The Silent Arc’, brano liquido e diluito che ci introduce al nuovo mondo fiocamente illuminato dipinto dagli Evergrey: una enorme spiaggia, con in lontananza un cupo cielo in tempesta ma dove attualmente si può udire solo il rumore indifferente del frangersi delle onde. Un brano insomma caratterizzato si da elementi cupi o addirittura pesanti (il riffing) ma che nell’animo rimane però fortemente introspettiva e meditativa. L’impressione di chiaro/scuro ricavata da questo primo brano è poi ripetuta in entrambi i passaggi successivi: dalla rocciosa ‘Weightless’, canzone più concreta e urgente, e dalla semi-ballad ‘All I Have’, che per contrappasso dilata invece ulteriormente i tempi sciogliendoli dentro un ritornello arioso ma sempre dal retrogusto triste. Con ‘A Secret Atlantis’ il comparto emotivo dell’album tocca il suo apice: il brano si compone infatti di numerosi strati strumentali e vocali, melodie e soffuse tastiere che si appoggiano su una ritmica invece tirata e martellante che sfociano in maniera del tutto naturale in un disperato ritornello che ci precipita ai tempi del grande ‘Recreation Day’. Mai uguale a se stessa nemmeno nelle tre strofe, ci sentiamo davvero portati a premiare questa canzone come momento forse più rappresentativo dell’intero album. Gli Evergrey non ne vogliono sapere di cambiare registro in questa zona di metà album e così il brano successivo, ‘End Of Silence’ è di nuovo un passaggio dedito alla malinconia e alla cupezza che attanagliano l’album, declinato qui però sul lato più dolce e romantico della loro musica. ‘Currents’ non rinuncia al nero di cui si vestivano gli altri brani ma complice una concretezza e una semplicità maggiori si pone come brano più accessibile del lotto, mentre il finale costituito dal trittico ‘Departure’, ‘The Beacon’ e ‘This Ocean’ torna a scavare nelle desolate terre dei primi brani. Insomma, se con ‘Hymn For The Broken’ venivamo a idealmente contatto con la parte più arrabbiata della nostra interiorità e con ‘The Storm Within’ a quella più disperata, e con questo ‘The Atlantic’ che si raggiunge l’accettazione finale, dove la rabbia e lo sconcerto passano, colmati oramai solo dalla contemplazione di ciò che è stato.
Chi scrive è da sempre fan degli Evergrey, ma l’impressione è che con questo lavoro il combo di Tom Englund si sia veramente superato, condensando in queste dieci tracce tutta la parte più notturna ed emozionale della loro musica. Qualcuno potrà trovarlo un album forse eccessivamente dilatato e riflessivo, ma per noi è veramente uno specchio sui nostri momenti più bui.
Tracklist
01. A Silent Arc
02. Weightless
03. All I Have
04. A Secret Atlantis
05. The Tidal
06. End Of Silence
07. Currents
08. Departure
09. The Beacon
10. This Ocean
Lineup
Tom S. Englund: vocals, guitar
Henrik Danhage: guitars
Rikard Zander: keyboards
Jonas Ekdahl: drums
Johan Niemann: bass