Malevolent Creation – The 13th Beast
Il 28/01/2019, di Francesco Faniello.
Gruppo: Malevolent Creation
Titolo Album: The 13th Beast
Genere: Death Metal
Durata: 49 min.
Etichetta: Century Media
Distributore: Sony
È decisamente un periodo in cui l’etichetta “come una volta” va tanto di moda, a ennesima testimonianza di come, oggi come oggi, si tenda a guardarsi indietro in vari campi, nella musica ma non solo. In effetti, a nessuno sarà sfuggito che le patatine con l’etichetta “come una volta” sono (sembrano?) in effetti più buone, autentiche, genuine di tutte le altre, più simili a quelle che mangiavamo di nascosto da piccoli, il cui sacchetto untuoso dovevamo magari spartire tra tre o quattro amici. Più semplicemente, quelle patatine non hanno tutta quella serie di orpelli tanto cara alle scelte di marketing degli ultimi anni (senape, giardiniera, barbecue e chi più ne ha più ne metta): sono patatine e basta, ed ecco perché ci sembrano così… speciali.
Ma… non dovevamo parlare dei Malevolent Creation? Certo che sì, e la metafora di ciò che appare buono “come una volta” non può che applicarsi a quelli che da sempre sono gli alfieri del classico death floridiano. Nel loro caso, saltar fuori con un disco particolarmente retrò e dal sapore più genuino che mai appare quasi un paradosso: per la prima volta nella loro storia, Phil Fasciana resta l’unico membro originario al timone (con l’uscita di Jason Blachowicz) e si trova anche a gestire proprio la pesante eredità lasciata dalla recente scomparsa dell’ex singer Bret Hoffmann, la cui importanza nell’economia dei primi due album dei Malevolent Creation è così marcata che ogni punto di svolta del combo non può che fare i conti con il glorioso quanto ingombrante passato.
Intendiamoci, sono quanto mai distante dal conoscere a menadito l’intera discografia della band nata a Buffalo (NY) nel 1987 e trasferitasi poco dopo nello Stato la cui scena musicale ha contribuito a forgiare, eppure sono tra quelli che trova questo ‘The 13th Beast’ più convincente del predecessore ‘Dead Man’s Path’, da cui tuttavia muove i passi per poi comunque espandersi verso soluzioni compositive in generale più convincenti. Come di consueto, sin dal rifferama dell’opener ‘End The Torture’ e del singolo ‘Mandatory Butchery’ è evidente il richiamo al thrash teutonico che ne accompagna la forula sin dagli esordi, ed è impossibile resistere alla carica forsennata di un episodio come ‘Canvas Of Flesh’. Poi, sarà ‘Born Of Pain’ a ricordarvi perché gli scandinavi restarono così sorpresi dal nuovo sound che veniva dalla Florida, tanto da cercare di eguagliarlo (riuscendo in alcuni casi addirittura a superarlo): cambi di tempo funzionali all’incedere della track, schemi disegnati e poi stracciati via, il tutto dentro le strette maglie del death metal più classico e brutale che ci sia. Incidentalmente, tra quegli scandinavi c’era proprio il buon Peter Tägtgren degli Hypocrisy, che suonò per un periodo proprio con Fasciana e compagni. E anche se sulla strofa di ‘Knife At Hand’ la tentazione è quella di gridare al pastone informe, ci pensa il mastermind Phil Fasciana a infilare una delle sue sagaci variazioni per risollervarne le sorti.
E il nuovo frontman Lee Wollenschlaeger? Non male, direi: l’apporto chitarristico si sposa bene con lo stile del succitato fondatore, mentre dal punto di vista vocale ricorda da vicino lo stile di Barney Greenway dei Napalm Death. Non a caso, Wollenschlaeger si mostra a suo agio sulla carica quasi hardcore di ‘Trapped Inside’, fortemente debitrice della furia iconoclasta dei padrini del grindcore, nonché nell’incedere lisergico della conclusiva ‘Release The Soul’, che sfocia in una buona vecchia sfuriata death’n’roll. Per farvela breve, il tredicesimo capitolo della discografia dei Malevolent Creation beneficia proprio del fatto di essere un bignami del death metal anni ’90, con tante di quelle caratteristiche che hanno reso quel genere unico e riconoscibile. E tanto basta, almeno all’ascoltatore in cerca del buon vecchio marchio “come una volta”.
Tracklist
01. End The Torture (5:16)
02. Mandatory Butchery (4:14)
03. Agony For The Chosen (3:39)
04. Canvas Of Flesh (4:28)
05. Born Of Pain (6:51)
06. The Beast Awakened (3:49)
07. Decimated (4:33)
08. Bleed Us Free (3:13)
09. Knife At Hand (3:56)
10. Trapped Inside (3:56)
11. Release The Soul (5:31)
Lineup
Lee Wollenschlaeger – Vocals / Guitars
Phil Fasciana – Guitars
P.M. Cancilla – Drums
Josh Gibbs – Bass