Senketsu No Night Club – Shikkoku
Il 13/12/2018, di Giuseppe Cassatella.
Gruppo: Senketsu No Night Club
Titolo Album: Shikkoku
Genere: Ambient, Doom Metal
Durata: 51 min.
Etichetta: Toten Schwan / Dark Jazz Record
Onestamente, non credevo che mi sarei ritrovato così presto alle prese con un nuovo album dei Senketsu No Night Club di Giovanni ‘Leo’ Leonardi. Invece, ecco qui ‘Shikkoku’, disco che riprende il cammino del suo predecessore, apportando però delle leggere variazioni al sound. Nulla di trascendentale, la base è la stessa, ma credo che questo capitolo sia molto più freddo, nordico, e meno ‘colorato’ del suo predecessore. Il trio formato da Adriano Vincenti (Macelleria Mobile di Mezzanotte), Giovanni Leonardi (Siegfried, Carnera) e Ian Ferguson (The Sarto Klyn V.) ha composto ancora otto splendide tracce in bilico tra cool jazz, doom, dark e ambient; però se la decadenza di ‘Senketsu No Night Club’ era calda, caotica e vivace come quella di un mercato giapponese, il degrado di ‘Shikkoku’ è molto più triste, quieto e notturno come quello di un vicolo deserto. Nel primo lavoro c’erano le luci e i lustrini del club notturno, in questo nuovo disco è la solitudine, che ti assale quando vai via da quel dal night club e resti solo, che domina. C’è quasi una consapevolezza di sconfitta, dopo che l’adrenalina dell’eccitazione sessuale è andata via. Attenzione però, l’erotismo permea entrambi i lavori, ma anch’esso è mutato: nell’esordio era aggressivo e sporco, oggi è triste e quasi asettico. Il sax di Fergusson richiama quello sontuoso di Jan Gabarek, apre scorci flebile speranza (redenzione?) nel tappeto oscuro e fatalista imbastito dai suoi due compagni. ‘Senketsu No Night Club’ è stato l’orgasmo, ‘Shikkoku’ il down successivo. Non ci resta che aspettare il terzo capitolo, quello, forse, del seppuku.
Tracklist
01. 衝動の契
02. 漆黒
03. Nothingness
04. Pleasure Can
05. Nikutai No Gakko
06. 愛の渇き
07. Shikkoku
08. Aokigahara Jukai
Lineup
Adriano Vincenti: noise and sample
Giavanni Leonard: electronics, guitars, bass e programming
Ian Ferguson: sax