Azusa – Heavy Yoke
Il 27/11/2018, di Marco Giono.
Gruppo: Azusa
Titolo Album: Heavy Yoke
Genere: Post Harcore, Progressive Metal, Thrash Metal
Durata: 34 min.
Etichetta: Indie Recordings
Convergenze, affinità e metal. Succede infatti che membri di band anche lontane per genere come i Sea + Air, un duo indie-pop che include la voce femminile di Eleni Zafiriadou incontri il metalcore dei Dillinger Escape Plan impersonificato da Liam Wilson e il progressive christian metal degli Extol, qui rappresentati dalla chitarra di Christer Espevoll e dalla batteria di David Husvik. Un crocevia di generi che da vita ad uno stile ben definito e personale, facilmente distinguibile dalle band di origine. Come ci riescono? La voce di Eleni dismette i panni patinati e leggeri dei Sea Air e si lancia i screaming forsennati alternati a controcanti in pulito. La prima traccia ‘Interstellar Islands’ è un buon esempio della loro poetica estrema che ti trascina velocemente in un vorticare di riff, ritmati da una batteria morbida, ma precisa e nella la voce di Eleni che vive su un doppio binario. Da un lato lo screaming selvaggio, quasi furioso, dall’altro vi è un sorta di controcanto in pulito che per certi versi è la chiave di volta per comprendere la musica degli Azusa. L’effetto di questi inserti simil pop è quello di generare contrasto e di inquietare come una voce suadente si facesse spazio tra le fiamme dell’inferno. La voce di Eleni ferisce nel frastuono della notte come quella di antiche streghe ed ‘Eternal Echo’ ne è un esempio mirabile.
E’ tuttavia nella contaminazione di influenze diverse che risiede il fascino di questo esordio monolitico intitolato ‘Heavy Yoke’, nel saper cioè mescolare progressioni estreme (post hardcore, thrash e pop!) ad atmosfere lontane ed oscure, contrasti che si riflettono nell’utilizzo bipolare della voce, come nel mutuare generi diversi. L’esordio degli Azusa è un ottimo esempio di come si possa generare energia e allo stesso tempo dare vita a strutture complesse, il tutto in tracce brevi.
Tracklist
01. Interstellar Islands
02. Heart of Stone
03. Heavy Yoke
04. Fine Lines
05. Lost In the Ether
06. Spellbinder
07. Programmed to Distress
08. Eternal Echo
09. Iniquitous Spiritual Praxis
10. Succumb to Sorrow
11. Distant Call
Lineup
Eleni Zafiriadou: vocals
Liam Wilson: bass
Christer Espevoll: guitar
David Husvik (EXTOL): drums