Blood Of The Sun – Blood Is Thicker Than Love

Il 19/10/2018, di .

Titolo Album: Blood Is Thicker Than Love

Genere: ,

Durata: 41 min.

Etichetta: Listenable Records

76

I Blood Of The Sun non sono sicuramente la band più prolifica di questo mondo, solo quattro album in 16 anni, di cui due usciti nel 2009. Sarà per questo che il gruppo quando poi arriva alla pubblicazione di una nuova opera, ha energia da vendere. Quasi del tutto dimenticati i retaggi stoner doom, che in qualche modo ne caratterizzavano gli esordi, questi americani oggi propongono un energico rock and roll che tanto deve alla tradizione del proprio Paese. Capeggiati sempre dal batterista fondatore Henry Vasquez (membro anche dei Saint Vitus), i Blood Of The Sun del 2018 sono riusciti nell’impresa di creare un disco semplice e diretto, che paga dazio a Motorhead, Lynyrd Skynyrd e Deep Purple, dalla forte indole live. E’ proprio questo che mi ha colpito, l’irruenza dimostrata dalla band, capace di andare dritta al bersaglio, senza cercare soluzioni complicate: il suonare per il piacere di suonare. Anche tanto cazzeggio, con brani – mediamente lunghi sei/otto minuti – che paiono non voler finire mai, come in una jam session in un’oscuro bar ai confini del deserto. L’esordiente cantante Sean Vargas, con la sua timbrica vicina a quella di Lemmy (a cui viene pagato un tributo con l’iniziale ‘Keep The Lemmy’s Comin’), passa a voti pieni la prova, ma è il tastierista Dave Gryder, il vero protagonista di ‘Blood Is Thicker Than Love’, col suo particolare stile che spazia dall’Hard al Pomp Rock anni 80. Se il gruppo, nei momenti più tirati, chiama in ballo certo proto-metal britannico (Raven, Diamond Head), la vera anima di ‘Blood Is Thicker Than Love’ è americana, come dicevamo in apertura. Lynyrd Skynyrd, Molly Hatchet e Ted Nugent sono i mattoncini gialli seguiti da Vasquez e i suoi. Fosse uscito una quarantina di anni fa ‘Blood Is Thicker Than Love’, avremmo visto i Blood Of The Sun esibirsi in grandi arene, al cospetto di cowboy alticci e donzelle in mini shorts di jeans. Proprio come quelli immortalati in copertina, che, inutile negarlo, fanno provare sempre un certo brivido a chi, come me, è cresciuto sbavando per la cugina Daisy di Hazard.

Tracklist

01.  Keep the Lemmy’s Comin’
02. My time
03. Livin’ For The Night
04. Air Rises As You Drown
05. Stained Glass Window
06. Blood Of The Road

Lineup

Henry Vasquez: drums, vocals
Dave Gryder: keyboards
Wyatt Burton: guitar
Alex Johnson: guitar, vocals
Roger “Kip” Yma: bass
Sean Vargas: vocals