Behemoth – I Loved You At Your Darkest

Il 12/10/2018, di .

Gruppo: Behemoth

Titolo Album: I Loved You At Your Darkest

Genere: ,

Durata: 46 min.

Etichetta: Nuclear Blast

Distributore: Warner

86

Di Nergal se ne sentono dire tutti i giorni. Per alcuni è un mito, per altri è un pagliaccio. L’asticella della diatriba poi si alza quando sta per uscire un nuovo album e ‘I Loved You At Your Darkest’ di polemiche ne ha scatenate, eccome. Complice la sagacia e l’argutezza del musicista polacco, che è arrivato a produrre un’intera linea di oggetti strani, su cui spiccano – per idea commercialmente brillante – i croccantini per cani che vanno a rivangare il concetto di ‘God=dog’, primo pezzo svelato dal disco appena uscito. Ebbene, grazie all’abilità di vendere e di vendersi di Mr Darski, i Behemoth sono diventati uno dei gruppi più popolari, discussi, presenti, fastidiosi, blasfemi del pianeta. Difatti, il prossimo tour si preannuncia come una vera e propria esplosione di partecipazione.

Ora, quello che fa Nergal come imprenditore di se stesso e della sua band sono aspetti che devono essere separati dalla musica. E su questo non ci piove, anche se molta gente fatica a tenere distinte queste due o tre cose. Non rivanghiamo, infatti, tutta la questione di The Voice edizione polacca che l’artista ha già trattato in maniera approfondita nella sua biografia ‘Confessioni di un Eretico’ (edito in Italia da Tsunami Ed.) o altri eventi che l’hanno visto protagonista. Lasciamo tutto da un lato e occupiamoci solo di ‘I Loved You At Your Darkest’.

Com’è dunque questo nuovo disco? Ecco, tra l’esaltazione e la denigrazione c’è un piccolo spazio in mezzo e questo undicesimo full-length si colloca proprio in questa zona. A essere quanto più oggettivi possibile, non raggiunge il livello di qualità di ‘The Satanist’, uno dei migliori album blackened-death dell’ultimo decennio, però non è nemmeno così cattivo. Insomma, ‘I Loved You At Your Darkest’ è un disco più che buono, ma magari non eccelso. Di certo, Nergal si è dedicato molto alla creazione delle canzoni e ha esplorato territori poco battuti nella discografia dei Behemoth, al punto di definire questa nuova creazione “più rock della precedente”. E anche su questo ci sono pochi dubbi. Ci sono, difatti, dei frangenti – come in ‘Ecclesia Diabolica Catholica’ – che strizzano l’occhio al metal classico. In alcuni punti azzarderemmo persino il nome Moonspell, senza offendere nessuno, data la presenza di architetture sonore abbastanza darkeggianti, per non dire goth. Il sound di base rimane però aderente all’istituzione sonora oramai consolidata del gruppo polacco. Le sfuriate ci sono e anche il drumming forsennato di Inferno si fa sentire in maniera distinta. A spiccare sono di sicuro canzoni come ‘Bartzabel’, un’invocazione, un sermone nergalico tanto mefitico quanto gustoso. Per non citare poi ‘Havohej Pantocrator’, che talvolta, per tempo e stile, ricorda la magnifica ‘O Father, O Satan, O Sun!’ di ‘The Satanist’.
E nella sua varietà, ‘I Loved You At Your Darkest’, riesce probabilmente a centrare l’obiettivo che i Behemoth si sono prefissi: aggiungere nuovo appeal alla proposta nel tentativo di attirare quanto più pubblico possibile verso di loro. Che questa sia una mossa deprecabile o meno, sta a ognuno di noi giudicarlo. Un pregio dell’album, ad esempio, è quello di non annoiare dopo due o tre ascolti, anzi, c’è forse una crescita costante che è con facilità portata dal songwriting “orecchiabile” e dal cospicuo lavoro di strutturazione che sta alla base del disco. Poi, se non lo sopportate già la prima volta, va da sé che non lo digerirete mai e lo odierete sempre di più.

Con ‘I Loved You At Your Darkest’, i Behemoth hanno quindi dimostrato di non voler rimanere impantanati nel guado acheronteo che li ha visti ascendere alla notorietà e, appiccando la fiamma luciferina, si sono addentrati in una nuova selva, ignari di dove quel sentiero li porterà. A noi, però, questo cammino intriga e li attendiamo fuori dal buio, al confine della lava degli inferi.

Tracklist

01. Solve (Intro)
02. Wolves Ov Siberia
03. God = Dog
04. Ecclesia Diabolica Catholica
05. Bartzabel
06. If Crucifixtion Was Not Enough
07. Angelvs XIII
08. Sabbath Mater
09. Havohej Pantocrator
10. ROM 5:8
11. We Are The Next 1000 Years
12. Coagvla (Outro)

Lineup

Nergal: vocals, guitars
Orion: bass, vocals
Inferno: drums