The Amity Affliction – Misery

Il 13/09/2018, di .

Gruppo: The Amity Affliction

Titolo Album: Misery

Genere: ,

Durata: 43 min.

Etichetta: Roadrunner

Distributore: Warner

65

Cominciamo sottolineando che la direzione intrapresa dagli hardcorer australiani The Amity Affliction non ci convince più di tanto. Anzi, non ci convince affatto. La deriva marcata verso suoni radiofonici, melodie al limite del pop e arrangiamenti ariosi iniziata con lo scorso album non ci è ancora andata giù e – seguendo questo album esattamente queste coordinate – non possiamo dire di averlo apprezzato quanto i frizzanti lavori di inizio carriera. Quella che però poteva essere – se si fosse seguito un criterio solamente basato sul gusto personale – una leggera ma sicura insufficienza, riesce invece a stabilirsi sull’onesto 65 che leggete in calce, grazie a tre importanti caratteristiche: professionalità, onestà e coerenza. La prima è la più facile da vedere: ogni solco di ‘Misery’ ne è pregno. Dalla copertina (notturnamente elegante nel suo smielata simbolismo) alla produzione – potente, bilanciata e precisa – ogni aspetto dell’album ci conferma che siamo di fronte a un sesto disco, non a un lavoro ‘di pancia’ di una band al debutto. Attenzione, mestiere e cura al dettaglio al top, quindi, questo è impossibile non notarlo. L’onestà, scivolosa caratteristica che tende a vivere spesso negli occhi di chi valuta, si evince invece nell’emozionalità e nella credibilità che queste traccie e queste liriche trasudano. Un’approccio infatti tormentato e personale sottolinea lo sforzo compositivo dello storyteller Joel Birch, rivestendo l’intero album di una patina di malinconia e sofferenza che non sono certo artefatte; scelta questa che riveste le melodie a tratti banalotte e sopratutto il basso impatto della musica di una personalità definita e precisa, sicuramente apprezzabile. Infine la scelta di buttarsi con ambo i piedi in questa nuova direzione, senza lanciare il sasso e poi trarre la mano, sottolinea l’ultima qualità: la coerenza. A differenza di ‘This Could Be Heartbreak’, diviso tra le tentazioni del nuovo sound e la urgenza più core degli album precedenti, ‘Misery’ risulta uniforme e coerente, indice di una band che non si guarda indietro, e che ha il coraggio delle proprie scelte. Non bisogna quindi, nell’ascolto di ‘Misery’, limitarsi a giudicare le eccessivamente dolci melodie o la ridotta pesantezze che magari speravamo tornasse: un immersione più profonda nelle intenzioni della band può forte svelarci le loro intenzioni più intime, mostrandoci un volto del disco sicuramente più profondo e apprezzabile. A voi decidere quando approfondire questo notturno album.

Tracklist

01. Ivy (Doomsday)
02. Feels Like I’m Dying
03. Holier Than Heaven
04. Misery
05. Kick Rocks
06. Black Cloud
07. D.I.E.
08. Drag The Lake
09. Beltsville Blues
10. Burn Alive
11. Nothing Left
12. The Gifthorse

Lineup

Joel Birch: harsh vocals
Ahren Stringer: vocals, bass
Dan Brown: guitars