KEN Mode – Loved
Il 11/09/2018, di Francesco Faniello.
Gruppo: KEN Mode
Titolo Album: Loved
Genere: Post Rock/Metal
Durata: 35 min.
Etichetta: Season Of Mist
Distributore: Audioglobe
‘Kill Everyone Now Mode’ era la formula usata da Henry Rollins nel suo celebre spoken word sui Black Flag per descrivere l’attitudine dei seminali hardcorers americani. La celebre descrizione della modalità in questione ha talmente fatto presa sui due fratelli canadesi Jesse e Shane Matthewson (rispettivamente cantante/chitarrista e batterista) che hanno deciso di farne il monicker per la propria band. È così che nel 1999 sono nati i KEN Mode, la cui line-up è completata da Scott Hamilton al basso. I tre decidono di perseguire una direzione musicale vicina al post-hardcore di gente come Today Is The Day, Snapcase o Fordirelifesake, abbracciando in particolare quel gusto per partiture tecniche e complesse che sarà una vera e propria bandiera del gruppo di Brian Southall. Così, con una manciata di dischi che spaziano dalla lezione del noise applicata al classico sostrato hardcore, per poi spingersi verso coordinate più “post” e meno rumoriste, il trio giunge all’anno di grazia 2018 con questo ‘Loved’, nove tracce per poco più di mezz’ora di musica e una copertina che ricorda il personaggio di Macchia Nera dei fumetti di Topolino.
Personalmente, fa sempre un po’ strano ascoltare tutta questa esibizione tecnica in un genere che ha sempre rifuggito simili sofismi, ma è un dettaglio: un simile filone conta ormai circa un ventennio di fioritura, e l’asticella di quanto proposto dai KEN Mode è stata alzata proprio dai connazionali Unexpect, autori del clamoroso ‘Fables Of The Sleepless Empire’ nel 2011, anche se con un taglio avantgarde più vicino al progressive che alla frangia noise/core. C’è da dire che il buon Rollins non è semplicemente un punto di partenza e non è citato a caso, poiché l’incedere delle tracce si presenta spesso come una via di mezzo tra il classico stile spoken dell’autore di ‘Weight’ e le trame complesse disegnate da gente come At The Drive In e Rage Against The Machine; anche i testi inclusi nel promo packaging (che ho gradito) si presentano torrenziali e slegati dalla cosiddetta “forma canzone”, una linea che va di pari passo con la musica.
Al di là di tutto, ‘Loved’ è un disco con più di una connessione con il metal estremo, a partire dalle urla lancinanti che accompagnano ‘The Illusion Of Dignity’, legate a doppia mandata ai Brutal Truth di ‘Need To Control’ (ricordate ‘Godplayer’? Ecco, lo stile è quello), salvo lasciar spazio a uno degli schizzatissimi inserti di sax di Kathryn Kerr, che non possono non far pensare ai Painkiller di John Zorn in salsa fugaziana. Le tracce si susseguono in maniera simile a un’esibizione live, e gli episodi più interessanti sono proprio quelli in cui interviene la Kerr, come ‘This Is A Love Test’ – forse avrei gradito anche maggior impiego di simili inserti, che mi ricordano le atmosfere post-industriali di periferia descritte anni fa dai nostrani Panico. E poi c’è un brano come ‘Fractures In Adults’ che è esattamente il motivo per cui amare o odiare i KEN Mode: incedere ritmico simile ai Fugazi o agli Husker Du, vocals urlate (al limite della sopportazione, lo riconosco), eppure uno scampolo di melodia situazionista, acida quanto si vuole ma sufficiente per guidare le tracce in una direzione ben precisa. Ed è l’incedere minaccioso di ‘No Gentle Art’ a chiudere il tutto, richiamando quanto basta i Melvins e la loro indole lisergica che non scomodava mai le derive stoner della contemporaneità. ‘Loved’ sì, ma non per tutti. Un po’ come Macchia Nera…
Tracklist
01. Doesn’t Feel Pain Like He Should
02. The Illusion Of Dignity
03. Feathers & Lips
04. Learning To Be Too Cold
05. Not Soulmates
06. Very Small Men
07. This Is A Love Test
08. Fractures In Adults
09. No Gentle Art
Lineup
Jesse Matthewson: vocals, guitar, percussions, piano
Shane Matthewson: drums
Scott Hamilton: bass, backing vocals, percussions
Kathryn Kerr: saxophone
Guest musicians:
Drew Johnston: bass on ‘Fractures In Adults’
Adam Dyson: backing vocals