Metal Allegiance – Power Drunk Majesty

Il 03/09/2018, di .

Gruppo: Metal Allegiance

Titolo Album: Power Drunk Majesty

Genere: ,

Durata: 53 min.

Etichetta: Nuclear Blast

Distributore: Warner

76

Non è sempre facile ‘prendere le misure’ quando ci si trova ad ascoltare dischi di bands imbottiti di musicisti navigati, chiunque esso sia poiché l’oggettività si scontra spesso e volentieri con le aspettative che ognuno di noi ha nei confronti di questo o quel musicista. Inevitabilmente. E certamente il secondo disco dei Metal Allegiance non potrebbe essere indenne da queste considerazioni. Nato quasi per scherzo come semplice cover band, il terzetto composto da Alex Skolnick, Dave Ellefson e Mike Portnoy coadiuvato da Mark Menghi che ne è il mastermind della band (ex-Constricted autori di un solo album nel lontano 2007) pubblica il successore dell’omonimo debutto del lontano 2015 e le differenze si sentono fin dalle prime note perché il sound oggi è più coeso, più strutturato, quasi ci si trovasse di fronte ad un vero e proprio gruppo piuttosto che a una all-star band. Anche in questa occasione troviamo una considerevole lista di guest dietro il microfono e ci si stupisce inoltre, come in occasione del debutto per la verità, di come questi brani sembrino scritti appositamente intorno alle voci del cantante deputato alla sua interpretazione. Segno di una duttilità compositiva che farebbe brillare gli occhi a qualsiasi musicista, ci troviamo comunque sempre al cospetto di musicisti che in quanto ad esperienza e talento non si discutono ma lo stupore rimane comunque inalterato. Detto ciò, non ci troviamo di fronte ad un disco innovativo ma possono gioire gli amanti del metal, quello viscerale ed autentico perché queste dieci canzoni ne sono un bel manifesto. Si sente fin dalle prime note di ‘The Accuser’ posta in apertura la penna di Alex Skolnick, sembra di trovarsi di fronte ad un brano dei Testament di ‘The Brotherhood Of The Snake’ così come è inevitabile non rimanere affascinati dai ritmi tribali di ‘Voodoo Of The Godsend’ interpretato non a caso da Max Cavalera; oppure come non rimanere incantati dalla cristallina interpretazione di John Bush in ‘Bound By Silence’, un talento mai del tutto riconosciuto per uno dei migliori episodi dell’intero lotto. Mark Osegueda è un pò il quinto membro effettivo del gruppo, le sue interpretazioni in ‘Impulse Control’ e nella prima parte della title track sono degne di nota per due brani ai quali sarà difficile non rimanere ammaliati scatenando l’headbanging ovunque vi troviate per la gioia di chi vi starà accanto. In ultimo una citazione particolare per la seconda parte della title track interpretata da Floor Jansen grazie, oltre all’enfasi esecutiva, allo sviluppo melodico che è riuscita a creare con la sua delicata ma potente voce. Oltre ai già citati vocal guest troviamo inoltre Trevor Strnad, Bobby ‘Blitz’ Ellsworth, Troy Sanders, Johan Hegg, Mark Tornillo, un numero inferiore a quanto avvenuto nel primo episodio ma sempre di primo piano. Se amate il metal, questo è un disco che troverete godibile dall’inizio alla fine, probabilmente potrebbe entrare nella vostra playlist per molto tempo anche se non ci troviamo di fronte al classico capolavoro che renderebbe imperdibile il suo ascolto.

Tracklist

01. The Accuser (feat. Trevor Strnad)
02. Bound by Silence (feat. John Bush)
03. Mother of Sin (feat. Bobby Blitz)
04. Terminal Illusion (feat. Mark Tornillo)
05. King with a Paper Crown (feat. Johan Hegg)
06. Voodoo of the Godsend (feat. Max Cavalera)
07. Liars & Thieves (feat. Troy Sanders)
08. Impulse Control (feat. Mark Osegueda)
09. Power Drunk Majesty (Part I) (feat. Mark Osegueda)
10. Power Drunk Majesty (Part II) (feat. Floor Jansen)

Lineup

Mark Menghi: bass
Mike Portnly: drums
Alex Skolnick: guitars
Dave Ellefson: bass