Katlaklysm – Meditations
Il 26/07/2018, di Dario Cattaneo.
Gruppo: Kataklysm
Titolo Album: Meditations
Genere: Death Metal, Melodic Death Metal, Swedish Death Metal
Durata: 37 min.
Etichetta: Nuclear Blast
Distributore: Warner
Spesso si può parlare di ‘nome omen’ per le band metal… dopotutto, la scelta del monicker è sensato che venga effettuata in modo da ‘presentare’ la musica che sentiremo nel disco; però nel caso dei Kataklysm diremmo che il nome è davvero azzeccato. ‘Cataclismico’ infatti è sempre stato il loro sound, a partire dagli esordi brutal death di ‘Sorcery’ fino ad arrivare al qui presente e groovy ‘Meditations’, tredicesimo suggello su una carriera tutto sommato sempre in continuo mutamento. Non che i Kataklysm abbiano mai veramente rivoluzionato il proprio sound… legati al death metal più feroce lo sono sempre stati e lo sono ancora; però è anche innegabile che seguendo i passi fatti dalla band sui suoi tredici album e voltandosi a guardare indietro, una certa progressione nello stile della band si vede eccome. Una tendenza più o meno marcata ad abbandonare il puro e semplice ritmo hyperblast che da sempre caratterizza le composizioni del gruppo per sposare tempi più ragionati – se vogliamo – oppure una propensione a tratti evidente di coniugare la pura brutalità delle ritmiche in favore di costruzioni più complesse e melodiche, fatto sta che una progressione c’è. Ed è infatti proprio grazie a questo elemento di evoluzione, a poco a poco diluito nel marasma sonoro della band, che i Nostri hanno potuto prosperare per tutti questi anni, incidendo dischi tutto sommato sempre di alta qualità, ma soprattutto interessanti. Ma come è questo ‘Meditations’? Volendo possiamo definirlo come una sorta di specchio in miniatura della loro carriera. Parte con i pezzi più brutali e diretti (‘Guillotine’, ‘Outsider’) per giungere nella seconda metà a quelli più coraggiosi e inaspettati (‘Bend The Arc, Cut The Cord’,’Achilles’ Heel’). Una immagine insomma onesta, concreta, e sincera di cosa è la band adesso, senza dimenticarsi del passato. Dieci pezzi insomma ottimi, ben distribuiti su una tracklist con una direzione specifica, quasi ad indicare l’apertura della porta di una nuova dimensione sonora. Se i Katlaklys la varcheranno o meno lo diremo al prossimo album, per adesso però, non possiamo non apprezzare lo sforzo dietro queste composizioni: ben fatto.
Tracklist
01. Guillotine
02. Outsider
03. The Last Breath I’ll Take Is Yours
04. Narcissist
05. Born To Kill And Destined To Die
06. In Limbic Resonance
07. And Then I Saw Blood
08. What Doesn’t Break Doesn’t Heal
09. Bend The Arc, Cut The Cord
10. Achilles Heel
Lineup
Maurizio Iacono: vocals
JF Dagenais: guitars
Stephane Barbe: bass
Oli Beaudoin: drums