Angelus Apatrida – Cabaret De La Guillotine
Il 15/05/2018, di Andrea Schwarz.
Gruppo: Angelus Apatrida
Titolo Album: Cabaret De La Guillotine
Genere: Thrash Metal
Durata: 52 min.
Etichetta: Century Media
Distributore: Sony
Non sono moltissimi i gruppi rock spagnoli conosciuti nel mondo, in tanti faremmo molta fatica a ricordarci almeno tre nomi. Se poi dovessimo circoscrivere la scelta al campo metal, beh….la cosa si farebbe ben più complicata. Gli Angelus Apatrida originari di Albacete sono sicuramente il gruppo di punta, quelli che dal 2006 ad oggi, anno di pubblicazione del primo full lenght album (‘Evil Unleashed’) hanno riscosso maggiormente successo grazie ad album di assoluta qualità. Il quartetto spagnolo con ‘Cabaret De La Guillotine’ pubblica il loro sesto album dopo aver passato interamente il 2017 a scriverne musica e testi nel loro personale studio, plasmandolo passo passo e registrando il tutto nel giro di due lunghi mesi a cavallo tra 2017 e 2018 con l’aiuto di Daniel Cardoso (Anneke Van Giersbergen, Antimatter) come producer. Il sound che ne scaturisce è sempre improntato ed influenzato dal thrash metal anni ottanta proprio di band quali Testament e Death Angel ma questa volta ‘Cabaret De La Guillotine’ è un prisma dalle mille sfaccettature poiché il sound si fa più frastagliato e variegato. Certo, l’iniziale ‘Sharpen The Guillotine’ è un attacco frontale nel loro tipico stile, sei minuti nei quali l’ascoltatore viene colpito in pieno volto da una sezione ritmica tellurica ed un tagliente e sapiente guitar riff sul quale la voce di Guillermo Izquierdo si produce in gustosi ed interessanti refrain che non faranno fatica a rimanere impressi nella memoria così come avviene nel chorus della seguente ‘Betrayed’ impreziosita da un pregevole solo di David G. Alvarez alla chitarra solista. Insomma, fin dalle prime battute si capisce che aria tira, nulla di eclatantemente e palesemente originale ma gli Angelus Apatrida lo fanno bene, hanno acquistato la giusta esperienza per sapere come plasmare il proprio songwriting mai così maturo come oggi. La violenza sonora è unita sapientemente con il gusto della melodia, della ricerca del gusto solo con l’intenzione di impreziosire il brano invece di ‘appesantirlo’ con assoli scontati e privi di emozionalità. Altro brano degno di nota è ‘The Hum’ il cui chorus ricorda un must della discografia dei Testament, quella ‘Disciples Of The Watch’ tratta da ‘The New Order’ che probabilmente dal vivo troverà nuova linfa ogni sera in cui verrà presentata al proprio pubblico. ‘Witching Hour’ è colorata fin dalle battute iniziali dal pulsante basso di Josè J.Izquierdo, cosa che dona una luce diversa al prodotto finale e contribuendo a quella varietà prismatica di cui si faceva cenno poc’anzi, ‘One Of Us’ è una classico thrash metal anthem mentre l’ultima menzione va tributata alla ispirata e pacifica semi-ballad ‘Farewell’. In definitiva possiamo dire che gli Angelus Apatrida si tolgono di dosso la nomea di ‘promessa del thrash metal’ diventandone invece uno dei migliori interpreti del genere ridefinendone i confini riuscendo al tempo stesso ad introdurre nuove influenze senza abiurare le proprie origini. Un buon ritorno che non fa gridare al capolavoro, disco godibile ed abbastanza genuino da poter essere apprezzato da tutti i thrash metal head dell’ultima come della prima ora.
Tracklist
01. Sharpen The Guillotine
02. Betrayed
03. Ministry Of God
04. The Hum
05. Downfall Of The Nation
06. One Of Us
07. The Die Is Cast
08. Witching Hour
09. Farewell
10. Martyrs Of Chicago
Lineup
Guillermo Izquierdo: vocals & lead/rhythm guitars
David G. Álvarez: lead & rhythm guitars
José J. Izquierdo: bass
Víctor Valera: drums