Philip H. Anselmo & The Illegals – Choosing Mental Illness As A Virtue
Il 31/01/2018, di Giuseppe Cassatella.
Gruppo: Philip H. Anselmo & The Illegals
Titolo Album: Choosing Mental Illness As A Virtue
Genere: Brutal/Grind, Sludge Rock/Metal
Durata: 46 min.
Etichetta: Season Of Mist
Distributore: Audioglobe
Va dato atto a Phil Anselmo di non aver cercato scorciatoie all’indomani dello scioglimento dei Pantera. Ha percorso ostinatamente un cammino nel music biz lontano dalle facili lusinghe di una carriera mainstream. Avrebbe potuto sfruttare in qualsiasi modo l’eredità dei Pantera e fondare una band clone. Invece no, ha creato e collaborato con band sempre ai margini, raggiungendo livelli di estremismo mai toccati neanche con il suo gruppo più famoso. Se questo è un punto a suo vantaggio, con la stessa onestà dobbiamo ammettere che non tutte le ciambelle di lì in poi siano uscite con il buco. Anzi, quasi nessuna. Anche gli stessi Down, riesumati all’indomani dello scioglimento dei “Cowboys From Hell”, sono durati altri due album, denunciando poi una carenza di idee che ne ha scalfito il mito. Oggi il cantante ci riprova con i suoi Philip H. Anselmo & The Illegals, andando a bissare con ‘Choosing Mental Illness As A Virtue’ l’esordio ‘Walk Through Exits Only’ del 2013. Un disco che cinque anni fa mostrò una band alle prese con troppe idee disordinate, tant’è che il risultato finale non fu nulla di memorabile. In parte questo successore appare più quadrato e meno sconclusionato, però la resa è pressoché identica e insufficiente: gli Illegals appaiono una versione mal riuscita dei Soilent Green. Attenzione, il singolo brano può anche non essere male, ma è l’insieme delle dieci tracce che denota una sconcertante pochezza di fondo. Probabilmente, senza il prefisso Philip H. Anselmo degli Illelgals non avremmo sentito parlare, si sarebbero persi anche loro nel mare oscuro dell’underground internazionale. Il disco è un patchwork di influenze estreme ricucite da un gruppo, questo va detto, che sa come si suona, ma che non ci mette l’anima. E certe sonorità ormai, smaltito l’effetto sorpresa di qualche decennio fa, se non c’è l’anima, lasciano solo una spiacevole sensazione nelle orecchie. Neanche la voce di Anselmo riesce a risollevare il tutto, sacrificata sull’altare dell’estremismo ad ogni costo, perde le peculiarità che ce l’hanno fatta amare soprattutto su ‘NOLA’. Si può essere mentalmente malati, ma non è detto che questa virtù possa essere tradotta facilmente in arte: ad Anselmo e suoi Illegals anche questa volta l’impresa non è riuscita.
Tracklist
01. Little Fucking Heroes
02. Utopian
03. Choosing Mental Illness
04. The Ignorant Point
05. Individual
06. Delinquent
07. Photographic Taunts
08. Finger Me
09. Invalid Colubrine Frauds
10. Mixed Lunatic Results
Lineup
Philip H. Anselmo: vocals
Mike DeLeon: lead guitars
Jose “Blue” Gonzales: drums
Stephen “Schteve” Taylor: guitars
Walter Howard: bass