Mike Lepond’s Silent Assassins – Pawn And Prophecy
Il 21/01/2018, di Andrea Schwarz.
Gruppo: Mike LePond’s Silent Assassins
Titolo Album: Pawn And Prophecy
Genere: Progressive Metal, Symphonic Metal
Durata: 58 min.
Etichetta: Frontiers
‘Pawn and Prophecy’ suscita sentimenti contrastanti, ascolto dopo ascolto. E sì, perché prima di farsi un’idea di come ‘suoni’ un disco ci vogliono molte sessioni di ascolto. Attento. Se da un lato si può apprezzare l’estro e l’eclettismo di Mike LePond in sede puramente esecutiva nel suo strumento, come ad esempio nella parte solista di ‘I Am The Bull’, al tempo stesso lo stesso non può dirsi complessivamente per la parte invece compositiva. I brani, nel loro complesso, sono una ripetizione un po’ stantia di cosiddetti standard di metal classicheggiante che vede Metal Church, i primi Symphony X ed una spruzzatina di speed metal tra gli ingredienti scelti per confezionare gli otto brani qui presenti. Innanzitutto, si sente la mancanza di un vero e proprio drummer, le parti di batteria sono state programmate ed ‘eseguite’ con una drum machine da Michael Romeo, facendo perdere in dinamicità le esecuzioni seppure le drum machine odierne siano dotate di software che si avvicinano maledettamente a una vera batteria ma la mancanza di un reale musicista dietro le pelli può donare è un errore (o scelta) che non possiamo condividere. In secondo luogo, i chorus che guarniscono le singole parti vocali sono un po’ puerili e troppo elementari per potersi elevare in un panorama musicale agguerrito (vedasi l’iniziale ‘Masters Of The Hall’ e ‘Antichrist’). In ultimo, mi si consenta di fare un orpello a parte alla lunghissima suite finale ‘Pawn And Prophecy’ basata sul Macbeth di William Shakespeare. Ventun minuti dove si passa da passaggi fortemente intrisi dal folk come la parte iniziale (e finale) a momenti più prog a là Symphony X, altri blues mischiati ad altri più sinfonici che richiamano i Savatage; onestamente troppo disomogenea e disarticolata per essere pienamente compresa ed apprezzata. Nonostante questi difetti bisogna fare particolare menzione alla prova vocale di Alan Tecchio, espressività ed estensione vocale non gli fanno difetto e lui riesce sapientemente a dosare il suo talento lungo tutti i brani del disco. Troppo poco per potervi consigliare ‘Pawn And Prophecy’, ci si sarebbe potuto e dovuto aspettare di più dal pedigree dei musicisti qui coinvolti.
Tracklist
01. Masters Of The Hall
02. Black Legend
03. Antichrist
04. I Am The Bull
05. Avengers Of Eden
06. Hordes Of Fire
07. The Mulberry Tree
08. Pawn And Prophecy
Lineup
Mike LePond: bass, rhythm guitar, backing vocals
Alan Tecchio: lead vocals
Michael Romeo: drum rogramming, keyboards, lead guitar on Track 8p
Michael Pinella: backing vocals, piano & organ on Track 8
Lance Barnewold: lead guitar on Tracks 1, 2, 3, 5
Rod Rivera: lead guitar on Tracks 5, 6, 7
Andry Lagiou: lead vocals on Track 8
Noa Gruman: lead vocals on Track 8
Veronica Freeman: lead vocals on Track 8
Phyllis Rutter: lead vocals on Track 8