Watain – Trident Wolf Eclipse

Il 17/01/2018, di .

Gruppo: Watain

Titolo Album: Trident Wolf Eclipse

Genere:

Durata: 34 min.

Etichetta: Century Media

Distributore: Sony

82

Che si sia loro detrattori o estimatori, una cosa non si può negare quando si parla di Watain: la capacità della band di disegnare atmosfere a tinte forti pur partendo da un sostrato sostanzialmente semplice, quel thrash/black di riferimento che pesca comunque a piene mani dalla tradizione scandinava. Se l’assioma era valido e calzante per un disco maturo e quasi progressivo come ‘The Wild Hunt’, rimane incredibilmente aderente a questo nuovissimo ‘Trident Wolf Eclipse’, benché Danielsson e soci abbiano qui deciso di riprendere a sferragliare come ai vecchi tempi, restituendo spazio alla violenza diretta e frontale e ammantando di rozzezza persino la produzione – una mossa, quest’ultima, tanto in voga nelle evoluzioni di questo tipo. Il singolo apripista ‘Nuclear Alchemy’ era già noto da tempo (insieme al videoclip, guastato “ad arte” eppure irresistibile) e ci ricorda come sin dall’opener i Watain beneficino di quegli intervalli di semitono che hanno fatto la fortuna della scuola svedese (quella di Stoccolma, per intenderci). Insomma, il combo ha ripreso spesso e volentieri a premere sull’acceleratore e si sente, per quanto la passione innata per i break arpeggiati riaffiori su ‘Sacred Damnation’, e la successiva ‘Teufelsreich’ non rinunci alle trame intricate tipiche del genere, facendo pensare ad una versione incattivita dei Covenant; uno di quegli episodi in cui l’incedere cadenzato va di pari passo con un flavour “hollywoodiano”, mi si passi l’ardito accostamento. Così, il disco si dipana tra otto elegie malefiche che sono altrettanti tizzoni neri, pregni di quanto di meglio il genere abbia da offrire al giorno d’oggi: le bordate di ‘Furor Diabolicus’ provenienti direttamente dall’antro di Vulcano, o magari la furia iconoclasta di ‘Ultra (Pandemoniac)’ appena mitigata da un flavour motorheadiano lontanamente percepibile nell’incipit, che lascia volentieri spazio ad un’evoluzione nel pieno stile dei seminali Hellhammer. Un lavoro che si regge sulla potenza dei riff e che ci consegna gli svedesi su livelli comunque alti, senza alcun timore di affidarne la conclusione all’invocazione nera ‘The Fire Of Power’, cadenzata eppure efficacissima nella sua carica mortifera. Non vi resta che accomodarvi al banchetto infuocato, le posate sono incluse…

Tracklist

01. Nuclear Alchemy
02. Sacred Damnation
03. Teufelsreich
04. Furor Diabolicus
05. A Throne Below
06. Ultra (Pandemoniac)
07. Towards The Sanctuary
08. The Fire Of Power

Lineup

H.: drums
P.: guitars
E.: vocals, bass