Heidevolk – Vuur van Verzet

Il 07/01/2018, di .

Gruppo: Heidevolk

Titolo Album: Vuur van Verzet

Genere: ,

Etichetta: Napalm

Distributore: Audioglobe

77

Un corno risuona lontano. È quello dei prodi Heidevolk e del loro viking metal olandese. A tre anni da ‘Velua’, la formazione di Arnhem torna con un full-length nuovo di zecca, sempre all’insegna del folk di stampo vichingo che li ha resi uno dei gruppi più apprezzati della scena.

‘Vuur van Verzet’, questo il titolo dell’album, contiene, come successo con il precedente disco, alcuni testi in inglese, fortuna per tutti coloro che non conoscono il nederlandese (tra cui il sottoscritto). Questo dettaglio vi confesso, a titolo del tutto personale, che mi ha reso abbastanza felice già con ‘Velua’, poiché mi evita di andare a tradurmi i testi per capire di cosa parlavano le canzoni. Dunque, per andare in profondità in questa nuovo agglomerato di riff poderosi, cariche vichinghe, chorus trascinanti ed evocazioni di antichi miti e leggende, si può da subito affermare che gli Heidevolk hanno oramai stabilito la loro formula, riuscendo sempre più a equilibrare anche la disposizioni dei pezzi lungo la tracklist. Sì, perché uno dei punti di forza di ‘Vuur van Verzet’ è proprio la varietà e l’alternanza delle canzoni durante lo scorrere del disco.

Si parte con ‘Ontwaakt’, il risveglio del guerriero che abbiamo già potuto assaporare in anteprima essendo la traccia stata scelta come apripista dell’album, con video annesso. Il pezzo, è possente, dotato di un riffing massiccio e con un bell’intreccio di cori e delle voci di Lars Nachtbraecker e Jacco Bühnebeest. Nel testo le legioni romane si combattono all’indomani della caduta dell’Impero e i barbari si riuniscono per scacciare l’invasore per riprendersi la terra dei loro antenati. Il tono è solenne e rapisce. Si può dire che gli Heidevolk sanno come aprire un album. A seguire c’è ‘A Wolf In My Heart’, traccia dove gli elementi folk la fanno da padrone, e, ancora una volta, l’intreccio delle parti vocali evoca un’atmosfera suggestiva. Una canzone per la sopravvivenza e contro l’oppressione, un canto di battaglia da intonare prima dello scontro. Anche questa volta gli Heidevolk vincono senza discussioni. È poi il turno della trascinante e imperiosa ‘Onverzetbaar’, un mid-tempo che accompagna gli eserciti in marcia contro l’Aquila di Roma, buona traccia che viene seguita da ‘Yngwaz Zonen’, i figli di Yngwaz, impressionante chiamata a raccolta delle popolazioni durante le Grandi migrazioni barbariche coincidenti con la fine dell’Impero romano. Brano breve, in cui le voci si esaltano. Non la dimenticherete facilmente. Arrivano poi ‘Britannia’, ritmato pezzo incentrato sulla figura di Vortigern e dei Sassoni, mentre ‘The Alliance’ è nuovo mid-tempo cadenzato a passo di marcia. Non può, inoltre, esistere un disco viking senza una runa. Ecco allora ‘Tiwaz’, simbolo associato al dio Týr e pezzo che funge da invocazione alla stessa divinità per assistere gli uomini in battaglia e portare alla vittoria. La seguente ‘Het Oneindige Woud’ ripercorre le difficoltà incontrate dalle legioni romane nelle foreste germaniche. Un pezzo strumentale, quest’ultimo, assai suggestivo grazie agli arrangiamenti e alle linee imbastite dalla chitarra acustica. ‘Het Oneindige Woud’ introduce a ‘Gungnir’, brano arrembante con protagonista la lancia di Odino. Chiudono il disco ‘Woedend’, traccia furiosa ed energica che trascina nel mezzo del campo di battaglia, e ‘ Het Juk der Tijd’, degna conclusione di un album di valore.

Insomma, gli Heidevolk riescono, ancora una volta, a proporre un full-length consistente, ben prodotto e pensato, e con una buona varietà musicale. La calata dei barbari vi aspetta, unitevi a loro in questo viaggio traboccante di onore e gloria.

Tracklist

01. Ontwaakt
02. A Wolf In My Heart
03. Onverzetbaar
04. Yngwaz Zonen
05. Britannia
06. The Alliance
07. Tiwaz
08. Het Oneindige Woud
09. Gungnir
10. Woedend
11. Het Juk der Tijd
12. Drink op de Nacht (Bonus Track)
13. Een Wolf in mijn Hart (Bonus Track)

Lineup

Lars Nachtbraecker: vocals
Jacco Bühnebeest: vocals
Koen Vuurdichter: guitar
Kevin Storm: guitar
Rowan Roodbaert: bass
Joost den Vellenknotscher: drums