Serenity – Lionheart
Il 06/12/2017, di Dario Cattaneo.
Gruppo: Serenity
Titolo Album: Lionheart
Genere: Power Metal, Symphonic Metal
Durata: 55 min.
Etichetta: Napalm Records
Distributore: Audioglobe
Andando a cercare nella poll di fine anno dell’anno scorso, in prima posizione trovavamo proprio la band di Neuhauser e Fabio D’Amore. ‘Codex Atlanticus’, il loro quinto album era infatti proprio quello che ci aspettavamo da un disco dichiaratamente a cavallo tra power e symphonic: robustezza e velocità tipiche del pentagramma di Helloween e Stratovarius che si sposano con grande equilibrio all’eleganza e alla classe dei Kamelot e dei Seventh Wonder. Il risultato era forse non originalissimo ma sicuramente strabiliante… tutto funzionava alla perfezione, traducendosi in dodici perle che ancora adesso ascoltiamo costantemente nella nostra macchina. Logico quindi, almeno per noi che scriviamo, covare grandi aspettative per questo nuovo, ravvicinato album… aspettative che vengono in qualche modo soddisfatte, ma forse non nella maniera che avevamo veramente sperato. Il punto è – secondo noi – che ‘Lionheart’ è veramente troppo simile al predecessore, col difetto però che si concentra troppo su alcuni degli aspetti che avevano reso ‘Codex Atlanticus’ così vincente, dimenticandosi però della ricchezza di dettagli e emozioni che caratterizzavano veramente quelle tracce. Quello che abbiamo qui è un concentrato dei punti vincenti di ‘Codex’ e ‘War Of Ages’: un album cioè ben suonato, ultra prodotto, contemporaneamente elegante, potente e melodico, ma come dicevamo prima privo di dettagli che contribuiscano a dargli la spinta che speravamo. L’opener ‘United’ è un pezzo funzionale – vincente forse – ma manca della forza trascinante di ‘Follow Me’ o della drammatica teatralità di ‘Wings Of Madness’. I pezzi più tirati – cavalcate come la title-track o la spedita ‘Rising High’ – sono belli e ben fatti, ma non rubano l’attenzione come ‘The Order’, ‘Sprouts Of Terror’ o ‘Age Of Glory’, così come la ballad ‘Heaven’ risulta un pelo più scontata di quel capolavoro che era ‘The Perfect Woman’. Certo, pezzi da incorniciare ci sono pure qui, e ‘The Fortress (Of Blood And Sand)’ così come ‘The Final Crusade’ sono qui a dimostrarci quanto sono bravi i Serenity quando decidono di variare il loro pentagramma… cosa che, purtroppo, non succede con costanza per tutto l’album. Il risultato quindi è un album solido, focalizzato e sicuro dei propri mezzi, che solo per un eccessiva uniformità finisce per essere messo dietro ai suoi due più recenti predecessori. Non una battuta d’arresto, lo specifichiamo, solo un album che vuole (giustamente) consolidare quanto costruito con i cambi di lineup e di sonorità avvenuti nell’ultimo quinquennio.
Tracklist
01. Deus lo Vult
02. United
03. Lionheart
04. Hero
05. Rising High
06. Heaven
07. King’s Landing
08. Eternal Victory
09. Stand and Fight
10. The Fortress (of Blood and Sand)
11. Empire
12. My Fantasy
13. The Final Crusade
Lineup
Andreas Schipflinger: drums
Georg Neuhauser: vocals
Fabio D’Amore: bass, vocals
Christian Hermsdörfer: guitars