Power Quest – The Sixth Dimension
Il 28/10/2017, di Dario Cattaneo.
Gruppo: Power Quest
Titolo Album: The Sixth Dimension
Genere: Power Metal
Durata: 55 min.
Etichetta: InnerWound
Per il power metal, questo autunno 2017 sembrerebbe essere il periodo dei morti che escono dalle tombe… Dopo il (giustamente) acclamato ritorno sulle scene dei Nocturnal Rites, abbiamo infatti il ritorno di un’altra power band europea che avevamo data per spacciata, i Power Quest. Fermi discograficamente dal 2011, di loro sapevamo solamente che a seguito dell’abbandono a tradimento dei fratelli Owen quattro anni fa i cantieri si erano chiusi, in apparenza per sempre. In realtà, il solo tastierista Steve Williams aveva in realtà segretamente portato avanti la baracca, andando a cercare un nuovo cantante nella figura di Ashley Edison (già nei Dendera) e richiamando alle armi l’ex sezione ritmica Finnie e Smith. Da questa travagliata situazione ci aspettavamo o un album disastrato – demolito dai colpi che il fato ha tirato alla sfortunata formazione per anni – oppure un album potente, in grado da solo di cancellare quattro anni di sventure. Di fatto, quello che otteniamo con questo ‘The Sixth Dimension’ è qualcosa che sta nel mezzo… un album ben realizzato ma un po’ insapore di un onestissimo power europeo, saldamente ancorato allo stile definito negli Anni ’90 da Stratovarius/Hammerfall soprattutto. ‘The Sixth Dimension’ è quindi un disco di power metal gonfio e decisamente ‘happy’, zeppo di classici passaggi chitarra alla Tolkii, input neoclassici, tastiere gonfie al limite dell’arena rock e ritornelli che più catchy non si può. Un album decisamente di maniera quindi, cosa che alla fine ci lascia più delusi che rassicurati, carino da ascoltare ma incapace di farsi sentire sopra le voci di un ‘Visions’, di un ‘Glory To The Brave’… ma anche di un ‘Phoenix’, tanto per richiamare in causa i già citati Nocturnal Rites e spostarci su tempi più recenti. Pur non essendo un album brutto o insufficiente, ‘The Sixth Dimension’ ha diverse lacune: sono scomparsi gli input leggermente progressivi che arricchivano ‘Blood Alliance’, qui limitati alla sola suite conclusiva; inoltre, quel flebile sentimento che sentivamo a volte trapelare da alcune canzoni dei vecchi album sembra essere scomparso, sostituito qui da un bisogno fastidioso di ‘portare a casa il risultato’, riducendo i rischi per la band e il suo mastermind. Insomma, pur senza bocciarlo (le soluzioni melodiche sono più che buone più o meno ovunque) non ci sentiamo proprio di mettere a questo lavoro un voto più alto di quello che vedete in calce: il power, soprattutto quello europeo, è da almeno 15 anni che stagna più o meno su se stesso, ci vogliono quindi band in grado di dare una nuova visione di quella musica, non semplici mestieranti che ci ricordino quanto questo genere ci piacesse nei decenni passati.
Tracklist
01. Lords of Tomorrow
02. Starlight City
03. Kings and Glory
04. Face the Raven
05. No More Heroes
06. Revolution Fighters
07. Pray for the Day
08. Coming Home
09. The Sixth Dimension
Lineup
Steve Williams: keyboards, vocals (backing)
Paul Finnie: bass
Rich Smith: drums
Ashley Edison: vocals
Glyn Williams: guitars
Andrew Kopczyk: guitars