Nocturnal Rites – Phoenix

Il 26/10/2017, di .

Titolo Album: Phoenix

Genere: ,

Durata: 44 min.

Etichetta: AFM

Distributore: Audioglobe

74

“Io sono il passato che torna per perseguitarti, Lo Pan!” Urlava Egg Shen nel cult movie degli Anni ’80 ‘Grosso Guaio a Chinatown’. Certo, per noi fan del Power Anni ’90 il ritorno dei Nocturnal Rites non è certo una persecuzione, ma la sensazione di aver davanti qualcosa che torna dal passato – qualcosa che proviene da un decennio fatto di grandi dischi ben conservati sui nostri curvi scaffali – in fondo in fondo forse c’è. E non dipende solo dai dieci anni di silenzio che separano questo ‘Phoenix” dal suo predecessore ‘The 8th Sin’, quanto dallo sguardo fisso che i cinque svedesi sembrano aver puntato proprio nella direzione dei loro album dei primi 2000. C’è tanto infatti del sound di ‘Afterlife’ in questo lavoro, inteso come il suono più pieno e aggressivo che quell’album aveva, ma c’è anche qualcosa della spontaneità power di ‘The Sacred Talisman’ e ‘Tales Of Mystery And Imagination’, nonchè tangibili tracce dell’esperienza recente che si apprezza lavoro subito precedente a questo. I Nocturnal Rites sono rimasti quindi fedeli a loro stessi, lo possiamo ben dire, ma sono riusciti a farlo restando credibili e al contempo anche gradevoli e freschi. Ci sono quindi piccole e gustose novità, rintracciabili in primi nel sound delle chitarre di questo album: l’introduzione del bravo Per Nilsson al fianco del leader Mannberg ha fatto sì che il wall of sound della band sia diventato ancora più ricco e pieno, inglobando avidamente tutta la (vasta) gamma delle possibilità derivanti l’uso delle chitarre gemelle. Basti ascoltare l’articolata ‘The Ghost Inside Me’ per averne un ottimo esempio! Sempre sugli scudi su tutti i brani è la voce del bravo Lindqvist, nostro beniamino già dal 2000: grazie a una manciata di canzoni del tutto imperniate sulle melodie vocali il bravo singer svedese si muove con esperienza e agilità, inanellando una serie di ottime prestazioni su praticamente ogni canzone. Come sempre qualche canzone perfettibile la troviamo… ma, come abbiamo detto prima, questo lavoro riesce così bene a fondere la tradizione del power Anni ‘90 con un sound più moderno che decidiamo di chiudere un occhio anche su qualche passaggio sì frizzante ma magari un po’ banale (‘Nothing Can Break Me’, , piatta fino al ritornello) o qualche pezzo decisamente meno emozionante (la poco riuscita ‘Flames’). In conclusione… bentornati anche a loro.

Tracklist

01. A Heart As Black As Coal
02. Before We Waste Away
03. The Poisonous Seed
04. Repent My Sins
05. What’s Killing Me
06. A Song For You
07. The Ghost Inside Me
08. Nothing Can Break Me
09. Flames
10. Used To Be God * (digipack bonus)
11. Welcome To The End

Lineup

Jonny Lindqvist: vocals
Per Nilsson: guitars
Fredrik Mannberg: guitars
Nils Eriksson: bass
Owe Lingvall: drums