Alice Cooper – Paranormal
Il 19/09/2017, di Fabio Magliano.
Gruppo: Alice Cooper
Titolo Album: Paranormal
Genere: Hard Rock
Durata: 67 min.
Etichetta: earMusic
Distributore: Edel
Sono fondamentalmente due le strade che un artista può intraprendere per cercare di rimanere sulla breccia per decadi e decadi. La prima è forse la più semplice: individuare la formula vincente che ti ha consentito di raggiungere il successo e ripeterla all’infinito sperando che nessuno si stanchi mai del giochino. La seconda è fregarsene di tutto e tutti e gettarsi a capofitto nel cambiamento, lasciandosi trasportare dal gusto personale senza timore di giudizi e stroncature. Perchè a prescindere dal risultato finale, il fan il coraggio lo apprezzerà sempre e forse arriverà anche a “perdonare” qualche passo falso di troppo. Alice Cooper, personaggio da sempre ben poco convenzionale, ha deciso sin dall’inizio di seguire questa ultima strada, seguendo la via del cuore, apparentemente senza un filo logico, appellandosi unicamente al proprio gusto personale. E, salvo rari casi, la storia gli ha sempre dato ragione se è vero che le stroncature sono piovute con il contagocce e, soprattutto, che a 48 anni di distanza ci ritroviamo qui a parlare di un nuovo album griffato Alice Cooper. Il percorso che il nostro pare voler seguire, almeno nelle ultime due decadi, è quello del triplo carpiato a ritroso nel tempo. Dopo la risurrezione radiofonica all’alba degli anni Novanta, e un vissuto di “luce riflessa” per quasi una decade, Mr. Fournier ha infatti iniziato con il nuovo millennio la sua corsa sulle montagne russe sfondando nell’universo del modernismo più spinto con ‘Brutal Planet’ e ‘Dragontown’ per poi tirare il freno a mano e derapare verso sonorità grezzamente rock alle soglie del garage, per poi rimbalzare da ‘The Eyes Of Alice Cooper’ e ‘Dirty Diamonds’ alle sonorità variegate di ‘Along Came a Spider’, anticamera del tentativo di ridare aria al capolavoro ‘Welcome To My Nightmare’ con il sequel del 2011. Oggi si cambia nuovamente registro con un lavoro, ‘Paranormal’ che sin da titolo e copertina lascia trasparire quanto in esso contenuto. ‘Paranormal’ è un album schizzato e schizzoide, due sono le teste che Alice sfoggia sulla cover ma potrebbero essere 200 visti gli spunti inseriti nelle tracce di questo lavoro. Che partendo da una matrice settantiana si dirama verso le soluzioni più disperate, sempre magnificamente assecondato dal mai invasivo lavoro del fido Bob Ezrin. Ecco quindi che, se l’opener composta insieme a Roger Glover si presenta come un mostro multiforme destinato ad impossessarsi della vostra mente sin dal primo ascolto, grazie ad un’anima oscura, una melodia di fondo incisiva e quell’ironica tipicamente cooperiana che farebbe divenire irresistibile anche la cosa più banale, ‘Dead Flies’ pur non facendo gridare al miracolo si fa ascoltare grazie alla sua vena grezzamente funky. Ben altra pasta per la successiva ‘Fireball’ con il suo incidere robusto e uno scheletro hard rock che lascia trasparire modernismo solo nelle voci filtrate di Alice, ma soprattutto la splendida ‘Paranoiac Personality’, una versione vitaminizzata e rinfrescata della classica ‘Go To Hell’, anno di grazia 1976. ‘Fallen In Love’ vede la chitarra di Billy Gibbons (grande ospite del disco insieme a Larry Mullen, batterista degli U2) fare capolino e non è un caso se questo brano trasudi southern da ogni poro, ma il registro cambia immediatamente con ‘Dynamite Road’ con l’occhiolino che strizza deciso verso il rockabilly più spinto, prima di ritornare nei ranghi con il rock canonico di ‘Private Public Breakdown’. La leggiamo come un prendere fiato prima dell’ulteriore botta portata da ‘Holy Waters’, pezzo dal grande ritmo con tanto di sezione di fiati in apertura e atmosfera da tip tap. ‘Rats’ è una nuova bordata hard rock, antipasto del gran finale rappresentato da ‘The Sound Of A’ con il suo insolito flavour pinkfloydiano. I fuochi d’artificio arrivano però con il bonus CD suonato da Neal Smith, Michael Bruce e Dennis Dunaway, membri della Alice Cooper Band: insieme ad una manciata di tracce storiche troviamo infatti le inedite ‘You And All Your Friends’, un rock estremamente divertente e scanzonato, ma soprattutto ‘Genuine American Girl’, traccia dal forte appeal radiofonico come non ne venivano composte da Alice Cooper da tempi immemori. Nel complesso un disco che forse non entrerà nel novero dei dischi “must” dell’artista di Detroit ma che comunque ce lo restituisce vivo, vegeto, in gran forma e con ancora gran voglia di comporre musica senza schemi né costrizioni.
Tracklist
01. Paranormal
02. Dead Flies
03. Fireball
04. Paranoiac Personality
05. FallenIn Love
06. Dynamite Road
07. Private Public Breakdown
08. Holy Water
09. Rats
10. The Sound Of A
Bonus tracks (with members of original Alice Cooper band)
11. Genuine American Girl
12. You and All Of Your Friends
Lineup
Alice Cooper – vocals (all tracks), backing vocals (track 7)
Tommy Denander – guitar (all tracks), co producer
Tommy Henriksen – guitar (all tracks), backing vocals (all tracks), percussion (tracks 4, 6, and 9), sound effects (track 4, 6, 9, and 10), keyboards (track 9), co producer
Larry Mullen Jr. – drums (tracks 1–8, and 10)
Bob Ezrin – production, keyboards (tracks 1 and 9), organ (tracks 3 and 10), sound effects (tracks 4), backing vocals (track 7)
Roger Glover – bass (track 1)
Billy Gibbons – guitar (track 5)
Jimmy Lee Sloas – bass (tracks 2, and 4–8)
Dennis Dunaway – bass (tracks 3, 9 and 10)
Parker Gispert – guitar (track 7), backing vocals (track 7)
Steve Hunter – lead guitar (track 8)
Demi Demaree – backing vocals (tracks 8 and 10)
Johnny Reid – backing vocals (tracks 8 and 10)
Jeremy Rubolino – horns (track 8)
Adrian Olmos – horns (track 8)
Chris Traynor – horns (tracks 8)
Michael Bruce – guitar (track 9)
Neal Smith – drums (tracks 9)
Nick Didkovsky – guitar (tracks 3 and 10)