Decapitated – Anticult
Il 01/09/2017, di Blagoja Belchevski.
Gruppo: Decapitated
Titolo Album: Anticult
Genere: Death Metal
Durata: 38 min.
Etichetta: Nuclear Blast
Distributore: Warner
“‘Anticult’ rappresenta l’eredità e il futuro dei Decapitated”, queste le parole usate dal fondatore e chitarrista dei Waclaw ‘Vogg’ Kieltyka per descrivere il nuovo album dei Decapitated pubblicato su Nuclear Blast. Parole non prive di un certo peso, trattandosi di una delle realtà extreme più importanti della Polonia. Parole inoltre non prive di una certa verità, sebbene la band si è oramai allontanata dalle origini technical death degli esordi: ‘Anticult’ è difatti la naturale evoluzione di una band che si è inesorabilmente mossa verso un sound più thrash, un leviatano di groove nel quale sono abilmente intessuti momenti death.
Se nell’album precedente (‘Blood Mantra’, 2014) il groove non era altro che un’influenza, in questo album i Pantera sono lo scheletro portante delle otto tracce che lo compongono. Blastbeat e riff serrati e innegabilmente catchy si susseguono sin dalla opener ‘Impulse’ per tutta la durata del disco, senza mai allentare la presa. Tuttavia, non risulta difficile individuare ciò che Vogg ha definito con le parole “non abbiamo voluto metterci tanto pensiero nella scrittura dei brani” – pare brutto definirla ripetitività, ma sebbene ‘Anticult’ sia un album tutto sommato ben fatto, non è compito facile individuare dei momenti particolarmente memorabili. Paradossalmente, sono proprio i momenti più brutal a esserlo: brani come ‘Never’ e ‘One-Eyed Nation’, nonché la closer ‘Amen’ che traccia un interessante parallelismo con la closer di ‘Blood Mantra’, ‘Red Sun’.
“Se incontri il Buddha per strada, uccidilo”, recita uno dei mantra più importanti della religione buddhista. Il concetto che sta dietro ad ‘Anticult’ non è molto lontano da esso: non si tratta di un attacco alle religioni, quanto una riflessione sull’individuo e i motori che lo spingono ad agire, non in seguito a un’attenta riflessione critica e personale bensì alle parole di un ‘culto’ – inteso come ideologia collettiva seguita in modo cieco senza mai metterla e mettersi in discussione. Il suggestivo artwork si sposa perfettamente con le tematiche elaborate in queste otto tracce, invitando l’ascoltatore a uscire dal coro e costruire la propria individualità.
Tracklist
01. Impulse
02. Deathvaluation
03. Kill The Cult
04. One Eyed Nation
05. Anger Line
06. Earth Scar
07. Never
08. Amen
Lineup
Rafał ‘Rasta’ Piotrowski: vocals
Wacław ‘Vogg’ Kiełtyka: guitars
Hubert Wiecek: bass
Michał ‘Młody’ Łysejko: drums