Anathema – The Optimist
Il 15/06/2017, di Alessandra Mazzarella.
Gruppo: Anathema
Titolo Album: The Optimist
Genere: Alternative Rock, Progressive Rock
Durata: 58 min.
Etichetta: Kscope
Distributore: Audioglobe
Prima di sviscerare ‘The Optimist’, undicesimo capitolo della storia discografica degli Anathema, è necessario mettere in chiaro alcune cose: gli Anathema non sono un ascolto digeribile da chi ha imparato a conoscerli e amarli in anni e anni di ossequiosa sudditanza, men che meno lo sono per chi – e puntualizziamo che quanto segue è ben lungi dall’essere una critica – trova la sua comfort zone in quelle band che hanno consolidato la loro immagine ed essenza in anni e anni di pubblicazioni prevedibili e omozigote. Gli Anathema non pesano nel sound, ma nelle tematiche che servono crude e intatte agli ascoltatori: rintoccano nella mente, artigliano i polmoni, stritolano lo stomaco, chiudono la gola. Ogni album degli Anathema è uno scivolo che getta l’ascoltatore nella catatonia, e ‘The Optimist’ è il più ripido di tutti. Non è il miglior lavoro della band, ma con tutta probabilità è il più umano.
Non c’è traccia di ottimismo in questo album, se non nel titolo. La storia raccontata chiude il cerchio che era stato aperto sedici anni fa con ‘A Fine Day To Exit’, e il fulcro della storia è un personaggio maschile che rappresenta la personificazione della band: in lui sono condensate le speranze, le paure, i sentimenti di sei musicisti; traccia dopo traccia, il suo viaggio volge al termine, e solo l’ascoltatore può determinare l’epilogo delle vicende.
Il dark metal degli albori è sbiadito gradualmente, lasciando il posto a un progressive delizioso, introspettivo e preziosamente contaminato da tracce di sintetizzatore dal gusto anni Ottanta. Il filo rosso che tiene insieme il lavoro è lo spessore del compartimento vocale, in cui la prestazione di Lee Douglas emerge con dolce prepotenza. Impagabili i suoi contributi in ‘Springfield’, già pubblicata in veste di singolo, e ‘Close Your Eyes’, prova dell’importanza del ruolo della cantante all’interno del meccanismo della band.
‘The Optimist’ è un album intriso di vita, essenziale e spaventoso, creato per essere analizzato secondo per secondo. I titoli delle tracce, il mood generale così frammentato e sconnesso, la voce suadente e impalpabile di Lee Douglas, stuzzicano l’ascoltatore, invitandolo a giocare, raccogliere gli indizi, visitare ogni luogo menzionato e viaggiare con il protagonista, cacciandolo a forza nei suoi panni, mettendolo a nudo contro gli eventi, dimostrandogli quanto l’essere umani sia una condizione terrificante e alle volte perfino insopportabile.
Se in voi c’è una sottile vena di masochismo musicale, questo album sarà un must have che vi scaraventerà con violenza in uno stato d’estasi che solo il patimento psicologico sa regalare.
Tracklist
01. 32.63N 117.14W
02. Leaving It Behind
03. Endless Ways
04. The Optimist
05. San Francisco
06. Springfield
07. Ghosts
08. Can’t Let Go
09. Close Your Eyes
10. Wildfires
11. Back To The Start
Lineup
Vincent Cavanagh: vocals, programming, synth
Daniel Cavanagh: piano, guitars, synth, vocals
Jamie Cavanagh: bass
John Douglas: percussions, programming, synth, drums
Lee Douglas: vocals
Daniel Cardoso: drums