Stormhammer – Welcome To The End
Il 01/04/2017, di Marco Giono.
Gruppo: Stormhammer
Titolo Album: Stormhammer
Genere: Heavy Metal, Power Metal
Durata: 65 min.
Etichetta: Massacre
Distributore: Audioglobe
Esordiscono come Lizard nel 1993, ma ben presto si ribattezzano in Stormhammer in modo da evitare eventuali sovrapposizioni con altri gruppi e riaffermare ai più di essere una band heavy metal che si rifà alla classicità anni 80.
Dall’album di esordio ‘Fireball’ in poi ripetono la formula copertina fantasy, power metal e tanta epicità derivata, ma a parte qualche picco, legato alla singola canzone, la media qualitativa manca di uno stile che li definisca e li aiuti ad emanciparsi.
Dopo i primi quattro album, vi sono stati due momenti di importante discontinuità nella storia degli Stormhammer; prima il passaggio da Century Media all’etichetta Massacre Records ed ancora più decisivo il cambio di cantante avvenuto nel 2013 con l’ingresso di Jürgen Dachl dal vocione possente ed evocativo. Nel 2015 gli Stormhammer ridiscendono in battaglia con ‘Echoes of a Lost Paradise’, ma non brillano. La nuova voce risuona fragorosa, tuttavia solo in pochi brani riesce a fare la differenza appiattendosi su riff prevedibili e schiantandosi su melodie non memorabili.
Ai nostri giorni ci riprovano con ‘Welcome to the End’ spostando l’accento verso melodie immediate ed evocative che diventano il fulcro delle composizioni. Evocano di certo nella title track, diventano epici in ‘Northman’, ammaliano in ‘Spirit of the Night’ e volano in ‘Black Dragon’, ma lo fanno in modo dozzinale, quasi mai sostenuti da una sezione strumentale in grado di valorizzare le melodie. I riff ripetono una lezione antica, fatta di power chord minimali, che talvolta trovano variazioni, anche riuscite, come nel mood thrash di ‘Watchmen’ oppure nella massiccia ‘Secret’.
Gli Stormhammer di certo non si risparmiano inserendo in ‘Welcome to the End’ quattordici tracce (incluse un paio di brevi intro) che hanno, tra l’altro, il difetto di prendersi troppo tempo. A complicare la situazione poi vi è una produzione che da un lato che enfatizza l’epicità dei brani, dall’altro spegne la potenza del riffing. Citano spesso con affetto (troppo) i maestri della classicità: Metal Church, Bathory, Stormwitch, Manowar, Running Wild e tanti altri. Pur non essendo quindi un album di spiccata originalità, trova un eventuale valore aggiunto nell’appartenere ad una nicchia di genere come quella dell’heavy power che non gioca troppo con tastiere, acuti o amenità varie.
In sostanza è un album dove la ricerca della melodia, a volte riuscita, non viene sostenuta da una produzione incisiva e da arrangiamenti curati. Gli Stormhammer hanno però il coraggio di rimanere a oltranza fedeli alla loro armatura e alle loro armate. Per tutti gli altri? Il mondo è pieno di draghi in cerca di affetto.
Tracklist
01. The Beginning Of The End
02. Northman
03. Welcome To The End
04. The Heritage
05. Secret
06. The Law
07. Watchmen
08. Road To Heaven
09. My Dark Side
10. Into The Night
11. Spirit Of The Night
12. Soul Temptation
13. The Awakening
14. Black Dragon
Lineup
Jürgen Dachl: vocals
Manni Ewender: guitars
Bernd Intveen: guitars
Horst Tessmann: bass
Chris Widmann: drums