Kansas – The Prelude Implicit
Il 06/10/2016, di Andrea Schwarz.
Gruppo: Kansas
Titolo Album: The Prelude Implicit
Genere: Progressive Rock
Durata: 52 min.
Etichetta: Inside Out
Distributore: Sony
Quando nella tua carriera hai prodotto dischi come “Leftoverture” e “Point Of Know Return”, devi essere consapevole del peso di un nome che rappresenta nel mondo del rock un’icona, un gigante che ha scritto pagine importanti nella storia della musica, non solo del rock. E quindi ogni uscita discografica è un pò un esame da superare, con tante orecchie pronte ad ascoltare ed a giudicare. In questo caso dall’ultimo album in studio sono passati ben 16 anni, anni nei quali un’infinità di cose possono capitare, cambiare; i Kansas hanno continuato a fare i Kansas suonando in lungo ed in largo (soprattutto negli USA) perdendo pezzi importanti della loro storica line up. Ad oggi, rispetto al debutto semplicemente chiamato “Kansas” del 1974, di quella line up sono rimasti solamente Richard Williams alla chitarra e Phil Ehart alla batteria. “The Prelude Implicit” è un disco che farà felici tutti i fans dei Kansas anche se è difficile pensare che tra 40 anni lo vedremo accostato ai loro classici ma certamente è un disco fresco dal tipico sound che li ha fatti conoscere al mondo intero. E’ il primo album dopo la dipartita per motivi di salute di Steve Walsh, uno dei loro maggiori songwriters dall’inconfondibile timbro vocale, al suo posto un Ronnie Platt che si trova a fronteggiare il difficile compito di non far rimpiangere Walsh ma riuscendo in questa eccitante quanto complicata impresa ben supportata da una band in piena forma. “Rythm In The Spirit” è uno dei brani dove maggiormente viene fuori il loro trademark, ”Refugee” è una ballata dal sapore antico, quasi mistico. “The Voyage Of Eight Eighteen” è un altro brano dove le atmosfere si colorano in un caleidoscopio di colori che ammalia fin dal primo ascolto grazie al violino di Ragsdale. Godibile dalla prima all’ultima nota “The Prelude Implicit”, oltre alle gemme di cui sopra, ha dalla sua anche composizioni con atmosfere quasi ancestrali (vedi la strumentale “Section 60”) e brani che richiamano da vicino il roccioso rock anni settanta come “Camouflage”. Non era facile tornare sulle scene con un disco che fosse anche solo minimamente degno di un nome “pesante” ed allo stesso carismatico come Kansas ma la band statunitense ha superato l’ostacolo con maestria. “The Prelude Implicit”, da amare piano piano.
Tracklist
01. With This Heart”
02. Visibility Zero
03. The Unsung Heroes
04. Rhythm in the Spirit
05. Refugee
06. The Voyage of Eight Eighteen
07. Camouflage
08. Summer
09. Crowded Isolation
10. Section 60
Lineup
Phil Ehart: drums, percussion
Billy Greer: bass, vocals
David Manion: keyboards
Ronnie Platt: lead vocals, keyboards
David Ragsdale: violin, vocals
Rich Williams: electric guitar, acoustic guitar
Zak Rizvi: electric guitar