Pain Of Salvation – Remedy Lane – Re:visited (Re:mixed)
Il 28/07/2016, di Andrea Schwarz.
Gruppo: Pain Of Salvation
Titolo Album: Remedy Lane - Re:visited (Re:mixed)
Genere: Progressive Metal
Durata: 68 min.
Etichetta: Inside Out
Distributore: Sony
Remedy Lane rappresenta senza ombra di dubbio uno dei momenti migliori nella produzione dei Pain of Salvation, un album che quando uscì nel 2002 suonava molto più accessibile rispetto a “One Hour by The Concrete Lake” e “The Perfect Element”, due dischi che lo avevano (a livello temporale) preceduto pur mantenendo pienamente fede alla natura prog della band. Fu ancora una volta un concept album ma la forza creativa di Daniel Gildenlow & Co. è riuscita a far suonare questi 13 brani come parti a se stanti di un mosaico unico, rendendo fruibile ed intrigante il loro prog sperimentale ed affatto scontato. “Remedy Lane” riusciva nell’obiettivo di mostrare il lato più solare del gruppo, un ideale ponte stilistico tra l’aggressività di “One Hour by….” ed il loro progetto acustico “12:5” passando da brani old style come “Second Love” a momenti maggiormente heavy come in “A Trace of Blood”. Ma perché oggi siamo qui a parlare di un grandissimo album…uscito nel 2002? Avete ragione. Ma perchè Daniel Gildenlow, vera mente e cuore pulsante dei Pain of Salvation ha ben pensato di ripubblicare questo masterpiece in versione remixata riuscendo nell’intento di migliorarne la qualità sonora laddove altre bands hanno fallito. Il merito di tutto questo va tributato a Jens Bogren che, dopo aver lavorato a “Scarsick” riesce a rendere il suono della batteria più pieno e roccioso, le chitarre maggiormente presenti. Ma la cosa che colpisce di più è il fatto di aver messo in risalto le parti cantate e gli arrangiamenti tanto che in alcuni casi è possibile ascoltare alcune sfumature musicali o vocali che nella versione originale erano troppo impastate in un magma sonoro che rendeva il suono monolitico e troppo “confusionario”. A titolo esemplificativo prendete “Rope Ends”: sicuramente tra i momenti migliori dell’album fin dalla sua versione originale, qui brilla nuovamente grazie ad un sound maggiormente live, le parti vocali sono più limpide che mai. Se inizialmente si potevano avere dubbi sull’utilità di questa operazione, bisogna onestamente ammettere che con “Remedy Lane – Re:visited (Re:mixed)” Jens Bogren ha creato un masterpiece nel masterpiece. Il secondo album qui incluso non è niente altro che l’intera riproposizione live del disco per intero al ProgPower USA nel 2014. Insomma, chi aveva adorato la versione originaria nel 2002 scoprirà nuove emozioni ed arrangiamenti “inediti” mentre per tutti gli altri è un modo sorprendente per scoprire un autentico must della discografia dei Pain of Salvation.
Tracklist
01. Of Two Beginnings
Chapter I:
02. Ending Theme
03. Fandango
04. A Trace of Blood
05. This Heart of Mine (I Pledge)
Chapter II:
06. Undertow
07. Rope Ends
08. Chain Sling
09. Dryad of the Woods (instrumental)
Chapter III
10. Remedy Lane (instrumental)
11. Waking Every God
12. Second Love
13. Beyond the Pale
Lineup
Daniel Gildenlöw: lead vocals, guitar, lute, mandolin
Gustaf Hielm: bass guitar, double bass, vocals
Léo Margarit: drums, vocals, percussion, mandolin
Daniel “D2” Karlsson: keyboards, percussion, backing vocals
Ragnar Zolberg: guitar, vocals, mandolin