Faith No More – Sol Invictus
Il 18/05/2015, di Alex Ventriglia.
Gruppo: Faith No More
Titolo Album: Sol Invictus
Genere: Alternative Metal
Durata: 39 min.
Etichetta: Reclamation/Ipercac
Distributore: Self
Si apre con una suggestiva intro di piano ‘Sol Invictus’, title-track nonché brano iniziale di un album che dire attesissimo è voler inutilmente sprecare un aggettivo, oppure biascicar sentenze senza fondamento, specie se poi tale album non soltanto conferma le più rosee aspettative, ma va oltre, si allarga inarrestabile come una macchia d’olio… Diciott’anni dopo (questo il tempo trascorso tra il nuovissimo full-length e il suo predecessore, il celebrato ‘Album Of The Year’che in pratica raccolse un po’ i cocci di una band ormai logora, prossima alla split-up. E così fu, solo un anno più tardi, nel 1998…), rodati a puntino da un reunion-tour mordi e fuggi che dura ormai da qualche anno, con blitz live quando meno te l’aspetti – ricordo ancora commosso un paio di loro recenti show, uno in Olanda e l’altro a Milano, al Rock in Idro del 2009 – e senza la benché minima pressione da parte di qualsivoglia label o management, i Faith No More si riprendono il trono. Zero tentennamenti. Zero compromessi. Zero paranoie. Qui dentro vi è la summa dei loro dogmi imprescindibili, sciorinati con totale nonchalance, direi in modo quasi patologico per come si torna ad aver familiarità con il genio tradotto in musica, innato nei cinque di Oakland. ‘Sol Invictus’ è l’appetizer, ma ‘Superhero’ (singolo lanciato in anteprima mondiale sul sito della Marvel! E se non è puro genio aziendale questo…) è il primo piatto forte, con excursus che rimandano al fondamentale ‘The Real Thing’, movimentato da un imprinting marzial-operistico che demolisce le capacità sensoriali! ‘Sunny Side Up’ è la classica presa per i fondelli, mirabilmente interpretata da quel guascone di Mike Patton, che si ripete pure nella successiva ‘Separation Anxiety’, canzone in effetti ansiogena affidata alla regia della sezione ritmica Mike Bordin-Bill Gould, da cronometrarli questi due… E che dire di ‘Cone Of Shame’? Pezzo che parte in sordina con Patton in veste di oscuro crooner, ma che dilata a dismisura la sua inquietudine man mano che il brano prende il via, per un altro snodo cruciale di ‘Sol Invictus’. ‘Rise Of The Fall’ è così così, non ha dalla sua la stessa spinta propulsiva di chi l’ha preceduto, ma poco male visto che è ora il turno dell’inesorabile ‘Black Friday’, ritmata, ballabile, scrupolosamente contorta, una di quelle canzoni che te li fanno amar follemente, i Faith No More… Inno generazionale e sputo diretto in faccia a tutti coloro che ci condizionano la vita negativamente, politicanti in primis, è ‘Motherfucker; singolo-apripista in circolazione dall’inverno scorso, il quale ci aveva anticipato grandi cose sulla sostanza di ‘Sol Invictus’, e senza sbagliare di una virgola, su un album che sul fil di lana assesta l’ennesimo, dirompente colpo di reni prima con la scatenata ‘Matador’, infine è la volta di ‘From The Dead’, compassata ma capace di corrodere dentro, con il suo incedere ironico. Invincibili. Come il sole, appunto…
Tracklist
01. Sol Invictus
02. Superhero
03. Sunny Side Up
04. Separation Anxiety
05. Cone of Shame
06. Rise of the Fall
07. Black Friday
08. Motherfucker
09. Matador
10. From the Dead
Lineup
Mike Patton: vocals
Jon Hudson: guitars
Roddy Bottum: keyboards
Bill Gould: bass
Mike Bordin: drums