Suffocation + AngelMaker + Fuming Mouth + Carcosa + Mélancolia @ Locomotiv Club , Bologna, 10 marzo 2025
Il 24/03/2025, di Nicola Picerno.

Una serata pazzesca ci attende al Locomotiv Club, in quel di Bologna. Il capoluogo emiliano, infatti, ospita uno degli eventi più pazzi della stagione: ad infuocare il palco, in ordine, i Mélancolia, giovane band australiana dal sound molto interessante che un unisce una base Deathcore a melodie malinconiche e a tratti Blackeggianti, con forti richiami Goth, Industrial e Nu Metal; i Carcosa, band canadese che sfoggia un Deathcore grintoso e tagliente dalle sfumature melodiche; gli statunitensi Fuming Mouth, con un carattere di base Death Metal aggressivo e diretto, ma che presenta tantissime influenze, dal Doom all’Hardcore; i grandiosi AngelMaker, anch’essi canadesi di Vancouver, ormai famosissimi a livello internazionale. Hanno condiviso il palco con band enormi come Dying Fetus, The Black Dahlia Murder, Thy Art Is Murder e Veil Of Maya; infine, ad indossare le vesti di headliner, i monumentali Suffocation, band newyorkese pilastro del Brutal Death Metal assieme a Cannibal Corpse, Dying Fetus e Cryptopsy.
Il compito di accendere la miccia è dato agli australiani ed ecco quindi sotto i nostri riflettori i Mélancolia. I nostri si dimostrano molto bravi e capaci, sebbene il pubblico presente non sia ancora numeroso. Catturano subito le melodie malinconiche, unite a note rabbiose e incazzate, sembra quasi di ascoltare la versione più moderna e iraconda di un’unione tra il Black Metal più tradizionale e un Core in stile Bring Me The Horizon dei primi album. Le stesse note furenti vengono percorse dai Carcosa. I canadesi sfoderano massicce chitarre sferzanti accompagnate da duelli di vocalizzi profondi e demoniaci dando vita a sonorità dal Deathcore più puro e violento.
Rapido cambio palco ed eccoci pronti ad accogliere i Fuming Mouth, la succulenta rivelazione della serata oserei dire. La band di Milford, Massachussets, nata nel 2013, vanta due demo, uno split, due EP e due full-length, e numerosissime esperienze live da spalla a grandi nomi del Metal estremo moderno. In loro troviamo sonorità molto particolari: come dicevo prima, da un Death Metal di stampo moderno partono molteplici e interessanti influenze. La scaletta inizia con ‘Out Of Time’, opener del loro ultimo album, ‘Last Day Of Sun’, risalente al 2023, dal ritmo cadenzato, poderoso e brutale. Ci stupisce subito l’alternanza delle vocals da parte del frontman Mark Whelan che navigano tra un growl basso e cupo e uno yelling tormentato. In questo primo pezzo possiamo facilmente trovare richiami a band come i Gojira nella prima parte, per poi calpestare terreni Doom nella seconda. Sempre dallo stesso album, troviamo l’impetuosa e veloce ‘I’ll FInd You’ in cui un cantato angosciato viene seguito da una batteria martellante e suggestivi riff distorti di chitarra fino a ritornare su risonanze Doomeggianti magistralmente alternate a improvvisi passaggi rapidi con ‘Burial Practices’. Chicca della setlist è senza dubbio ‘The Silence Beyond Life’: angustiata, inquieta e oscura, ma con un ritornello seducente e affascinante. Davvero un’ottima band di cui sentiremo sicuramente parlare in futuro.
Dopo di loro, si torna ad esplorare i meandri del Metal canadese con gi AngelMaker, che portano sul palco il nuovo co-vocalist Ian Bearer, divenuto parte della band a fine 2024 con la pubblicazione del singolo ‘Relinquished’, seconda in scaletta questa sera. I nostri propongono una setlist di tutto rispetto, performando alcuni tra i loro brani più amati, come le violentissime ‘Suffer Forever’ e ‘A Dark Omen’ e, ovviamente, la celeberrima e corale ‘Leech’, come chiusura. Performance pazzesca da parte di questa grande band e sottolineo la fantastica complicità tra lo storico frontman Casey Tyson-Pearce e Bearer.
Siamo finalmente tutti pronti a dare il benvenuto ad una band immensa, una band che ha fatto la storia del Brutal Death Metal, gettandone le basi prima e sviluppandone le peculiarità dopo: sul palcoscenico del Locomotiv Club, ecco i Suffocation. Il pubblico fremente e trepidante accoglie calorosamente la band di New York capitanata dal mastodontico, in tutti i senti, Ricky Myers. I Suffocation si presentano subito come una classica band Metal Estremo: poche chiacchiere, tanta musica e soprattutto tante legnate sulle gengive. Si parte a mille con l’esagitata ‘Seraphim Enslavement’, vocals e strumentale a dir poco perfetti. L’acustica parecchio valida del locale ci dà modo di godere di ogni singola nota. L’aria è infuocata e i nostri non intendono rallentare, proponendo pezzi-boma vecchi e nuovi, in scaletta infatti troviamo brani sia da ‘Effigy Of The Forgotten’ o ‘Pierced From Within’, album risalenti rispettivamente ai lontani 1991 e 1993, sia dal più recente ‘Hymns From The Apocrypha’, del 2023. Un impeccabile Myers si scatena sulle note che risuonano dalle colossali chitarre di Terrance Hobbs e Charlie Errigo, con un Eric Morotti intenzionato a distruggere la sua batteria a cui fa da anima il nerboruto basso di Derek Boyer. È sulle note di ‘Liege Of Inveracity’ e ‘Infecting The Crypts’ che si conclude lo show. Che dire, una prestazione gigantesca da parte di questi Suffocation, più forti che mai e che portano avanti uno dei generei più tenebrosi e vigorosi del Metal.
Galleria fotografica a cura di Valentina Ceccatelli