Tesseract + more @ Estragon, Bologna, 12 gennaio 2025
Il 18/01/2025, di La Baki.
Bologna ha ospitato un evento di grande valore per gli amanti del prog: i Tesseract, supportati dagli Omnific e dai Novelists, hanno regalato una notte memorabile fatta di tecnica sopraffina, energia vibrante e virtuosismi da brividi. Una sferzata di adrenalina che mi ha ricordato perché è vitale vivere la musica dal vivo, sostenere le proprie band preferite e alzarsi dal divano per farsi travolgere dall’emozione che solo un live sa dare.
Ad aprire la serata ci hanno pensato gli Omnific, band progressive di Melbourne composta da due bassisti e un batterista. Format curioso di certo, ma i tre musicisti hanno superato ogni aspettativa, regalando uno show ipertecnico, ma allo stesso tempo vivace e divertente. Senza dubbio il mattatore della serata è stato Jerome Lematua, l’uomo dietro alle pelli: vistoso mullet con punte bionde, boxer coloratissimi, e un balletto, divenuto l’epitome della follia sul palco, che l’ha consacrato anima della serata. I due bassisti, dal canto loro, hanno ammaliato la platea con tecnicismi che sembravano scaturire da un’altra dimensione. Un’apertura accattivante e piena di brio. Bravi davvero!
A seguire, è stato il turno dei Novelists, band prog metalcore proveniente da Parigi. Camille, cantante e frontwoman, è salita sul palco con un look che ha catturato immediatamente l’attenzione: un corsetto metallizzato e una gonna in vinile nero a larghi brandelli. Ma oltre al look, è stata la voce a lasciare il segno: versatile e intrisa di carattere. La scaletta è stata incalzante nella sua potenza e il pubblico ha particolarmente apprezzato l’annuncio che la band si sarebbe trattenuta all’uscita per foto e autografi, in risposta al rincaro del merch. Non è da tutti! Una performance che ha messo in mostra il talento di tutti i membri, rendendo chiaro che questa band ha molto da dire e da offrire.
Ma poi, finalmente, è arrivato il momento dei padroni di casa. I Tesseract sono quel tipo di band che ti ricorda perché ami la musica, perché è importante andare ai concerti, e perché l’adrenalina di un live è insostituibile. In questa seconda parte del tour in supporto al loro ultimo album War of Being, Daniel Tompkins e soci si sono presentati in grande forma. L’inizio con ‘Natural Disaster’ è stato un big bang che ha fatto esplodere l’Estragon, anche se, bisogna dirlo, ci si aspettava più gente per una delle band più importanti del prog moderno. Il pubblico italiano si è distinto per il suo interesse alla musica piuttosto che al pogo, un netto contrasto rispetto alla platea tedesca di Berlino, dove li vidi lo scorso febbraio nella prima parte del tour.
Daniel ha avuto bisogno di pochi secondi per assestare la voce all’inizio, ma una volta ingranata la marcia è stato un crescendo di potenza e precisione. Ogni nota sembrava un’incisione perfetta, e attorno a me si respirava l’emozione condivisa di chi stava vivendo il brivido che la bravura scaturisce. E che dire di Amos? Come sempre scalzo, con il suo basso che vibra nell’aria, ha offerto uno spettacolo di pura maestria. La band intera si muoveva con una naturalezza disarmante sotto i neon rossi e viola, creando un’atmosfera magnetica e ipnotica. Tra i momenti più memorabili: ‘King’, ‘Smile’ e ‘Juno’, ma è stata ‘Legion’ a segnare il punto di non ritorno. Il pubblico aspettava quel passaggio intricato, e Daniel non ha deluso. Boom. Incredibile. Assurdo.
Lo show si è concluso con ‘Concealing Fate Pt 3 e Pt 1’ giusto per far presente, se ancora non si fosse capito, che per questi cinque lord Inglesi il prog non ha molti segreti.
I Tesseract insomma sono una di quelle band che vanno vissute dal vivo almeno una volta nella vita. Il loro concerto è un viaggio tra lo stupore per la tecnica e l’emozione viscerale per ciò che la loro musica genera. La serata all’Estragon è stata un manifesto del prog contemporaneo, e se vi siete persi questo evento, fate in modo di recuperare al più presto. La musica merita di essere vissuta così: con il cuore che batte e l’anima che vola, finalmente libera.
Galleria fotografica a cura di Federico Benussi