Eclipse, Remedy: in giro per la Spagna – I capitolo
Il 15/01/2025, di Andrea Lami.
Mercoledì 11
In un mercoledì qualunque, di ritorno da sei giorni di ferie alcuni dei quali spesi con la ‘mia’ band (Hell In The Club, Pisa e Torino) in attesa di andare a lavorare di notte (00.45/07.00) ricevo una chiamata dall’amico Fredrik (batterista dei Remedy). Oltre a parlare della data in cui andrò (10 gennaio Malmö) mi dice che il loro uomo del merchandise è malato se io posso prendere il suo posto… domani.
Gli chiedo qualche minuto per organizzarmi. Chiamo al lavoro ed incredibilmente c’è la possibilità di proseguire nei giorni di ferie a patto che questa notte io vada a lavorare. Allora cerco i voli ed il parcheggio a Malpensa e poi mi risento con Fredrik per la conferma.
Non rimane che riposare qualche ora prima di andare a lavorare, ma c’è la Juve. Meno male che la partita non è eccezionale. Ho sonnecchiato nel primo tempo noioso ed ho visto tutto il secondo.
Giovedì 12
Sono le 00.00 quando suona la sveglia. Sì va al lavoro, al porto. Sei ore filate. Quando c’è nave il lavoro è più frenetico. Alle 07.00 timbro salgo in macchina e via a Malpensa. 229km. Il navigatore dice 2h e 29m. Troppo visto che il mio volo parte alle 10.00. Stando nei limiti faccio quel che riesco e recupero una mezz’ora. Alle 9 sono al parcheggio. Navetta e via in aeroporto. Quando mi siedo al mio posto posso provare a rilassarmi. Penso di aver dormito una quarantina di minuti. L’aereo arriva in ritardo ma io non ho fretta. Avevo guardato che mezzo usare per arrivare nella venue. Alla fine ho optato per la metropolitana. Dopo aver capito quale fosse la fermata migliore, scendo e proseguo a piedi. Sarà che non viaggio spesso da solo in posti non conosciuti ma ammetto che la sensazione di girare posti nuovi e di sapermi arrangiare (ovviamente anche grazie a google maps) è davvero bella. In breve tempo arrivo dal tourbus e le prime persone che incontro sono Jonas e Fredrik. Incredibile come ventiquattro ore prima ero a casa mia ed ora mi trovo in giro per Barcellona. Piano piano mi presento alle persone ed ai membri degli Eclipse che iniziano a riconoscermi ed ai loro tecnici. Mi viene mostrato il tourbus anche per scegliere il posto dove dormire. Scelgo l’ultimo in fondo messo perpendicolarmente alla guida. Non so se sarà una scelta giusta. Ve lo dirò in seguito.
Prima di aiutare i ragazzi a scaricare gli strumenti ed il merch, faccio un giro nel locale, decisamente carino con tutte le cose al posto giusto. Entrata a parte per i musicisti, bancone lungo, palco alto, due camerini uno per ogni band, catering fornitissimo. Si parte col soundcheck delle band e, appena finito, si cena nel locale con cibi caldi. Per chi è abituato alla “pasta delle band” (penne rigate scotte al sugo in barattolo), cenare in questo posto è davvero un’ottima sorpresa. Bella e buona la torta con il nome della band.
Sono le 20.00 quando salgono sul palco i Remedy e partono con il loro set. Quarantacinque minuti di Hard Rock Melodico di ottima fattura, estrapolando brani da entrambi gli album pubblicati. Il pubblico partecipa attivamente alla serata già a metà della prima canzone. Il fatto di proporre un genere molto vicino a quello degli headliner è di sicuro qualcosa che aiuta a coinvolgere e far divertire i presenti. La setlist della band è ricca di ottime canzoni, in particolare ‘Living On The Edge’, ‘I Wanna Have It All’, la allegrissima ‘Angelina’. Ho avuto occasione di incontrare e conoscere i Remedy ad Aprile in occasione del Kee Marcello Band tour e rispetto a quelle date i progressi della band sono palpabili. La compattezza dei vari membri, la libertà che gli stessi si prendono sul palco ci trasmette sicurezza. Veloce cambio di strumentazione, parte l’intro che altro non è che una selezione di riff hard and heavy famosissimi che fanno esaltare i presenti ed ecco salire sul palco gli Eclipse. Il pubblico non aspettava altro e già dalla primissima canzone tutti saltano cantano e ballano. Regalando un ottimo feedback alla band che non aspettava altro. L’adrenalina dei quattro musicisti viene buttata fuori già nelle primissime canzoni ‘Roses On Your Grave’, ‘All I Want’ ma anche ‘Run For Cover’ e ‘Killing Me’. Sono anni che questa band ci regala tantissime splendide canzoni, la partecipazione del pubblico ne è una prova tangibilissima. Il set del quartetto è ricco di hit per la gioia dei presenti. Ammetto che ho sempre apprezzato la loro musica e vi garantisco che ogni volta è davvero difficile rimanere fermo. Particolarmente toccante il momento acustico in cui Erik ci canta e suona con la chitarra classica ‘Still My Hero’, canzone dedicata al papa scomparso ormai dieci anni fa.
Quando finisce tutto, mentre le band recuperano le energie spese arrivano dei kebab per chiudere quel leggero languorino. Appena finito di caricare tutto, saliamo sul tourbus e si parte in direzione Villava/Pamplona. Quanto è bello avere un ampio vano per caricare la strumentazione e quanto è bello avere l’autista che ti permette di stare nella zona giorno del tourbus a chiacchierare e far scendere l’adrenalina, anche perché c’è da festeggiare il compleanno di Erik appena iniziato. Durante la nottata ci siamo bevuto qualche birra e qualche bicchiere di vino. Niente di drammatico e di esagerato ma avendo un autista si può bere qualche bicchiere in più.
Sono passate le due del mattino quando mi allungo nel letto/cuccetta e inizio a sentire l’alcol che sale e scende. Facendo un calcolo veloce, nelle ultime 48 ore ho dormito circa un’ora. Anche questo è un miracolo del rock’n’roll. Prometto a me stesso di trovare un secondo cuscino per le prossime nottate e di bere un po’ meno. La prima promessa è stata semplice da mantenere, mentre per la seconda è stato praticamente impossibile.
Venerdì 13
Quando mi sveglio sono le 14. Ho dormito dodici ore con una piccola pausa. Bene. Sto iniziando a recuperare. Come è logico che sia sono l’ultimo ad uscire dal tourbus e prima di farlo recupero le mie scarpe. Per vivere meglio tutti ed evitare di sporcare c’è la regola che quando si entra nel tourbus bisogna togliersi le scarpe. Sono rimaste solo le mie. Infilo la sinistra (non so perché ma infilo sempre prima la sinistra) e la destra la segue. Scopro che qualcuno mi ha legato le stringhe. Rido di questo scherzo e lo prendo come un simpatico benvenuto. Scendo e vado a vedere la location. Il posto è bellissimo. Un pub in legno davvero grande. Soliti preparativi, soundcheck e cena prima di veder partire le band. Proprio durante il soundcheck, quando l’ingresso è riservato a chi fa parte della crew, vedo arrivare due ragazze. Una sorpresa nella sorpresa nell’incontrare Yadira, una cara e ‘vecchia’ amica di concerti. Quando ai concerti aumentano gli amici, la conseguenza logica è che aumenta il divertimento e le risate. L’orario della cena è fissato alle solite 18. Anche in questa location abbiamo non solo un menù ricco ma anche uno spazio destinato alla cena. C’è poco da fare, bisogna venire a suonare in Spagna per come veniamo trattati ogni volta. In perfetto orario, alle 20 partono i Remedy, solita setlist che diventa sempre più vincente ad ogni esibizione tanto che questo giro sono riuscito a dedicarmi con più attenzione al brano lento. Questo perché di solito mi lascio trascinare dalle canzoni più potenti. Come a Barcellona alle 21.15 gli Eclipse salgono sul palco pronti a regalarci un’altra esibizione perfetta. Così sarà. La setlist rimane pressoché simile e, come accaduto con i Remedy, essendo la seconda data, posso godermi qualche particolare perso nella giornata di ieri. Tra le cose divertenti della serata c’è da annoverare il momento in cui, verso fine set è entrata sul palco una torta che è andata dritta in faccia ad Erik per festeggiare degnamente il suo compleanno. Purtroppo lo stesso Erik non riuscendo più a vedere molto ha lasciato la chitarra al tour manager per finire la canzone tutti insieme. Anche questo è rock’n’roll. Durante la serata, quando sono andato a cambiare i soldi per i vari resti ho visto un cliente prendere un bicchiere di vino e farci mettere della coca cola. Incuriosito ma anche un po’ schifato chiedo e mi viene risposto che è una bevanda tipica del posto. Mi immagino i miei amici amanti del vino quanto possano amare questa usanza barbara. Chiederò al mio ritorno al mio collega sommelier (N.d.R.… ho chiesto al mio ritorno ed il mio collega è rimasto basito/allibito!!).
Finito il concerto e il momento del merch. Le persone si riversano verso di noi per acquisti vari e per autografi e selfie. Le lancette corrono molto veloci quando piano piano le persone defluiscono. Impacchettiamo richiudiamo e carichiamo tutto e si parte.
Questa sera c’è la pizza. Arrivo sul tourbus che ne è rimasta una sola fetta. Con l’ananas. Non sono mai stato curioso di assaggiare una cosa del genere ma di notte vale tutto quindi la prendo e mangio. Non è terribile ma il gusto dell’ananas non si fonde col resto quindi dire che è mangiabile ma che l’abbinamento per me è un NO secco. Non basta questo rischio culinario. Nel mio bicchiere c’è del vino, vuoi non farti aggiungere un po’ di coca cola? Nessuno mi chiede, me la aggiungono e stop. Altro esperimento che non suggerisco. Alla fine si ottiene un miscuglio che non sa né di una cosa né di un’altra. Altro secco NO. Però aggiungo due cose nuove a ciò che ho assaggiato.
Con molta calma tutti vanno a letto ed io e Fredrik rimaniamo a chiacchierare a lungo. È bello andare con i discorsi oltre la musica, la nostra passione comune. Sono le cinque e mezza quando il tourbus si ferma in un autogrill. Curiosi apriamo la porta e scendiamo a fare due passi. Vediamo l’autista dormire seduto al posto di guida. L’autogrill aperto e ci viene voglia di colazione. Mentre ordiniamo due cioccolate con brioche rimaniamo stupiti dalla vetrina con le cose in vendita. Ogni tipo di coltello dal più piccolo al più grosso. La cosa ci stupisce e non poco perché con 27€ ci si può comprare un machete… vabbè lasciamo perdere.
Mentre godiamo di questa colazione notturna ridiamo sull’eventualità di perdere il bus e ciò che vediamo muoversi sono solo tir bianchi (come vedrete dalle foto il nostro è nero). Usciamo dall’autogrill soddisfatti andiamo dal parcheggio e il bus non c’è più. Iniziamo a ridere entrambi mentre Fredrik chiama al telefono l’autista che non risponde. Proviamo a chiamare Rolly (chitarrista) che fortunatamente ha il cellulare acceso. Lui avviserà l’autista e torneranno a prenderci. Fredrik ed io ridiamo dell’accaduto. Ci facciamo qualche selfie ed iniziamo cantare ‘Moon Has The Night’ guardando la luna in cielo cambiando le lyrich in ‘When The Bus Say Byebye’ e ‘When The Bus Arrive, We Smile!’. Siamo nati per comporre canzoni. Rolly dovrà tenerne conto per il prossimo album.
Sarà la sangria o la paura di essere lasciati in mezzo al nulla che non sentiamo neanche il freddo. Il tourbus arriva. L’autista ci carica mentre se la ride allegramente. Ridendo anche noi andiamo a dormire che sono le sei passate. Se la sera prima avevo promesso a me stesso di non bere troppo, questa sera non ho mantenuto la promessa (e vi rivelo che non lo farò per nessuno dei prossimi giorni a venire!!) ma fortunatamente non ho mal di stomaco e basta poco per prendere sonno.
…to be continued!!
Foto live: Aleksandra Pająk (Facebook / Instagram) tranne Remedy live in Murcia by Andrea Lami (Facebook / Instagram)