Bryan Adams @ Unipol Forum – Assago (MI) 9 novembre 2024
Il 13/11/2024, di Andrea Lami.
SOLD OUT!! SOLD OUT!! Tutto pieno in ogni ordine di posto per Bryan Adams che torna ad esibirsi in Italia.
Occasione unica per il sottoscritto per colmare una grossa lacuna, quella di non averlo mai visto dal vivo, pur apprezzando da anni la sua musica. Detto fatto. Appena vista la data scatta l’operazione concerto ed ecco che oggi, 9 novembre 2024, appena superate le 19.00 per evitare problemi di code o inconvenienti, sono al mio posto pronto a godermi lo show.
Nello schermo gigante c’è la macchina che è presente nella booklet dell’ultimo album ed un grosso QR code che, una volta scansionato, da l’opportunità di scegliere una canzone da far suonare nell’impianto in attesa dell’inizio del concerto con annessa iscrizione alla newsletter dell’artista. Inutile dirvi che anch’io ho fatto la mia scelta (chi indovina cosa ho richiesto vince una birra) che non ha trovato fortuna visto che molto probabilmente è rimasta in coda insieme a tante altre.
Sono le 21 quando inizia a volare sopra alle teste del pubblico nel parterre una grossa auto gonfiabile con da una parte la scritta Bryan Adams e dall’altra ‘So Happy It Hurt’, titolo dell’ultimo album. Questo espediente oltre ad ingannare l’attesa regala al pubblico divertimento e la possibilità di selfie improbabili. E’ proprio vero che spesso le idee semplici come un’auto gonfiabile, un drone e quattro ventole possono ottenere un risultato super positivo.
Una voce fuoricampo inizia ad introdurre il concerto e lo fa con le parole del testo di ‘Kick Ass’: “In the beginning God created the Heavens and the Earth. Then He created the waters and the land and then He created man.
But man degenerated and descended into the black hole of making bad music. So a darkness fell all around
only He could know of the storm that was coming.
The hurricane that was brewing. Yes, there was something wrong, something missing. There was no rock music!
So He sent an angel and out of the mist, that angel came. He wore boots, blue jeans and a baseball cap. He had a big ol’ smile like a welcome mat. How cool is that? Then all the world went silent and they looked up because they wall wanted to hear what he had to say. And after a moment’s silence, he said …………………… ”
… ed ecco partire la band all’unisono con ‘Kick Ass’ primo brano, con Bryan Adams a sorpresa che suona il basso. Personalmente non sapevo di questa sua ulteriore qualità, apprezzatissima. Dopo un brano nuovo si vola subito a due classici come ‘Can’t Stop This Thing We Started’ e ‘Somebody’ che fanno esaltare il pubblico presente.
Con l’esecuzione di ’18 ‘til I Die’, Bryan posa il basso per imbracciare la chitarra. Viene da domandarsi chi si occuperà delle parti di basso, se il tastierista in stile The Doors o se qualcosa è stato messo in base. Dalla mia postazione non ho potuto far altro che sperare che i maxischermi riuscissero a risolvermi questo dilemma per poi chiedere conferma a chi era nelle prime file (l’amico musicista Enrico Modini!!) il quale mi ha confermato che se non erano suonate da Bryan, le parti di basso venivano fatte dal tastierista, sacrificando un po’ il risultato finale delle parti di tastiera, soprattutto in ‘Please Forgive Me’.
Finito questo gruppo di canzoni Bryan si presenta al pubblico con un ‘Ciao, io sono Bryan. Potete chiamarmi Bryan oppure “oh bryan”‘ per poi ripartire con ‘One Night Love Affair’ seguita da ‘Shine A Light’ dedicata al padre ormai scomparso cinque anni fa. Canzone nella quale Bryan posa la chitarra elettrica in favore di quella classica.
Il concerto prosegue mantenendo davvero alto il livello di qualità sul palco e di partecipazione sugli spalti, fino ad arrivare ad un superclassicone. Sto parlando di ‘Heaven’ eseguita in maniera diversa rispetto all’originale. Ammetto che certi brani, ormai entrati nella storia, non li cambierei mai. Ma l’autore è lui e può fare quello che vuole delle sue canzoni. Non bastasse il saper suonare egregiamente basso, chitarra elettrica e chitarra classica, eccolo anche cimentarsi con l’armonica a bocca su ‘Go Down Rockin”, un polistrumentista.
Piccola parentesi dedicata ad una donna che ha lasciato il segno nella musica rock e grazie alla quale Bryan ha iniziato a girare il mondo con la sua musica, stiamo parlando di Tina Turner, omaggiata con l’esecuzione di ‘It’s Only Love’ all’interno della quale sono state fatte due citazioni e più precisamente a ‘The Best’ e ‘What’s Love Got To Do With It’. Questa forma di riconoscenza, anche se sono passati tanti anni, è la dimostrazione dello spessore umano dell’artista. Si prosegue con ‘You Belong to Me’ (con una citazione a ‘Blue Suede Shoes’ di Elvis Presley) brano nel quale una parte del pubblico, come credo sia tradizione, si toglie la maglia per sventolarla, il tutto a favore di telecamera il cui operatore di adopera per riprendere e proiettare nel maxischermo, generando ilarità, ma soprattutto divertimento sia di chi viene inquadrato sia di noi spettatori.
Le sorprese non mancano, almeno per un neofita dei concerti di Bryan Adams. Vi sto parlando delle altre cover che il singer canadese andrà ad eseguire e più precisamente ‘Rock And Roll Hell’ e ‘When The Night Comes’, la prima originariamente dei Kiss e la seconda di Joe Cocker. Dalla tranquillità della mia vicina di sedia (Barbara Caserta fan italiana numeri 1 dei Kiss!!) nella esecuzione della cover dei Kiss ne ho dedotto che non era proprio una sorpresa. ‘When The Night’ viene eseguita in versione acustica, seguita da ‘When You’re Gone’ originariamente incisa con Melanie C. delle Spice Girls per poi tornare ad imbracciare il basso per l’esecuzione di ‘Always Have, Always Will’.
Abbiamo aspettato ben 20 canzoni per arrivare al top, al singolo che tutti conoscono, anche chi non ha seguito la carriera di Bryan Adams, vi sto parlando di ‘(Everything I Do) I Do It For You’, canzone colonna sonora del film Robin Hood con Kevin Costner, inutile dirvi che tutti i telefoni si sono accesi sia nella funzione torcia ma anche per riprendere parte o tutta la canzone. Non mancano più molte canzoni, purtroppo, per arrivare al termine di una serata da ricordare. Qualche classico come ‘Back To You’, il singolo ‘So Happy It Hurts’, durante il quale torna a volare sopra alle teste l’auto gonfiabile, ‘Run To You’, ‘Summer of ’69’, la spagnoleggiante ‘Have You Ever Really Loved A Woman?’, ‘Cuts Like a Knife’ canzone nella quale vengono presentati chitarrista Keith Scott, tastierista Gary Breit ed batterista Pat Steward, tutti musicisti di primo livello ma una nota particolare al batterista che con solo quattro tamburi e sei piatti ci ha regalato una prestazione perfetta.
Bryan Adams rimane solo sul palco con la chitarra acustica, inizia a suonarci ‘Straight From The Heart’ nella quale fa un accenno di nuovo a ‘Shine A Light’ mentre chiede a tutto il pubblico di accendere la torcia del telefono. Il concerto si chiude con ‘All For Love’, altro brano colonna sonora di ‘I Tre Moschettieri’ interpretato nella versione originale con Rod Stewart e Sting.
Setlist:
01. Kick Ass
02. Can’t Stop This Thing We Started
03. Somebody
04. 18 ‘til I Die
05. Please Forgive Me
06. One Night Love Affair
07. Shine A Light
08. Take Me Back
09. Kids Wanna Rock
10. Heaven (upbeat version)
11. Go Down Rockin’
12. It’s Only Love (with snippets of “The Best” and “What’s Love Got to Do with It”, dedicated to Tina Turner)
13. You Belong to Me (with snippet of “Blue Suede Shoes” by Elvis Presley)
14. Cloud Number Nine (stripped drumless version)
15. Rock and Roll Hell (KISS cover)
16. The Only Thing That Looks Good on Me Is You
17. Here I Am
18. When The Night Comes (Joe Cocker cover) (solo acoustic)
19. When You’re Gone (solo acoustic)
20. Always Have, Always Will
21.(Everything I Do) I Do It For You
22. Back To You
23. So Happy It Hurts (with intro snippet of “Do Wah Diddy” by Manfred Mann)
24. Run To You
25. Summer of ’69
26. Have You Ever Really Loved A Woman? (only two verses and choruses; two guitars, keyboards and castanets only)
27. Cuts Like a Knife (followed by band intros)
28. Straight From The Heart (solo acoustic – followed by “Shine a Light” acoustic snippet to ask people to light their phones)
29. All For Love (Bryan Adams, Rod Stewart & Sting cover) (solo acoustic)