Plini + Yomi Ship @ Petit Bain, Parigi, 1 agosto 2024
Il 07/08/2024, di Redazione.
Primo giorno di agosto 2024 al Petit Bain di Parigi (una struttura multi attività costruita su una chiatta sulla Senna), l’aria è molto umida e con una temperatura di praticamente 30°C alle 7 di sera.
Il concerto è già sold out da qualche giorno, circa 450 persone per un concerto in piena estate a Parigi, evento abbastanza raro e per di più ci sono le Olimpiadi che rendono gli spostamenti abbastanza difficili in quasi tutta la regione.
La sala apre le porte al pubblico alle 19:30 precise e si riempie in un colpo d’occhio. Il concerto inizia alle 20:30 con il gruppo di rock progressive/psych Yomi Ship, proveniente da Perth, West Australia. Il trio si mostra contento di poter essere di supporto a Plini ed è la prima volta che esce dai confini dell’Australia per suonare, i membri sono visibilmente eccitati come bambini davanti ad una vetrina di giocattoli.
Gli Yomi Ship restano sulla scena per circa 45 minuti con una setlist di nove brani di durata variabile e relativamente lunghi, il loro suono è classico del rock prog/psych, con nessuna vera sorpresa, ma la loro prestazione è efficace e il pubblico li accoglie con simpatia.
Alle 21:30, ormai la sala è totalmente piena e Plini entra in scena, accompagnato da un altro chitarrista, un bassista e un batterista.
La cosa che mi ha colpito di più è il tipo di suono che hanno sulla scena, che si focalizza maggiormente sulla parte metal a scapito delle sfumature rock, il che non è un problema.
La setlist conta 14 canzoni di metal progressivo strumentale puro e ogni canzone che passa, il pubblico ne chiede sempre di più.
Si può notare di come Plini spinga gli altri musicisti a mettersi in mostra tramite gli assoli e di essere lui stesso di supporto, dimostrando così una vera dinamica di gruppo in cui ogni membro è importante per il progetto e libero di poter mostrare il proprio potenziale.
La loro concentrazione e facilità di esecuzione sono eccezionali, ma anche l’interazione che hanno tra di loro e con il pubblico, come se un gruppo di amici si esibisse davanti alla propria famiglia e amici, dimostrando grande intesa e coesione, tra il gruppo e il pubblico sembra non ci siano confini, sono una sola identità.
Foto e testo di Luca Liguori